Per gli appassionati del cinema si, il titolo di questo post è stato ispirato dal film documentario del 1996 diretto dal regista
Leon Gast sulla la carriera di
Alì-Cassius Clay "
When We Were Kings", un titolo che calza a pennello sui soggetti di cui andrò a parlare perché nell'estate del 2010 nel panorama NBA fecero il loro ingresso i "
Three Kings" in quel di South Beach.
Manca meno di un mese all'inizio della Regular-Season 2016/17, nella giornata di ieri si sono tenuti i classici Media-Day, foto, presentazioni di nuove uniformi ed interviste a giocatori, allenatori, GM e Presidenti e tra queste una ha segnato la fine di un era; a Miami il Presidente
Pat Riley ha confermato i rumors dei giorni precedenti sul futuro di
Chris Bosh, tra la franchigia della Florida e l'ex giocatore dei Raptors si sta lavorando al Buy-Out: con
LeBron James tornato due anni fa a casa sua, la dolorosa partenza di
Dwyane Wade per la sua città Natale in questa Free-Agency e adesso il taglio di Bosh, l'era dei "
Three Kings" a Miami
è ufficialmente finita.
L'INIZIO (2010/11)
Era il
5 luglio 2010 quando
Chris Bosh, Free-Agent, firmò con i Miami Heat da li a 72 ore in mondo visione
LeBron James comunicava che avrebbe portato i suoi talenti a South Beach, la stampa ci mise poco a trovare un soprannome a questo nuovo super-trio sfoggiando un intrigante "Three Kings"; tutta l'attenzione di media e fans è su di loro con una accanimento raramente visto sul palcoscenico NBA che solo i Warriors l'anno scorso hanno assaggiato.
Miami grazie ad una ottima seconda parte di stagione da 46-20 si prende il 2° posto ad East, ai Playoffs 2011 batte Boston e la super Chicago di
Derrick Rose l'MVP, si porta sul 2-1 nelle Finals contro Dallas ma come si dice in gergo "crolla sul più bello". A Dallas basterà giocare la sua pallacanestro perché dall'altra parte sembrerà si assistere una normale partita dei Cleveland Browsn dove tutto va...nel verso sbagliato! James-Wade entrano nel pallone, Bosh un fantasma, la squadra mette in mostra tutte le sue lacune in particolare quello di un'identità che ha vissuto sul talento del trio e il titolo sfuma.
Non hanno umiltà, LeBron non è un vincente, fallimento epico.
IL RISCATTO (2011/12)
Gli Heat impareranno la lezione rifacendosi con gli interessi l'anno dopo, si prendono l'East, LeBron si ri-prende il titolo di MVP, ai Playpffs 2012 vivono quello che gli americani piace chiamare il "momento della definizione", sono a 48' dall'eliminazione nella Finale di Conference sotto 3-2 contro Boston con G6 al Garden ma James sfoggia quella che per molti è la sua più grande prestazione di sempre, si ri-prendono le Finals e stavolta contro il giovane trio di Oklahoma City, malgrado lo svantaggio del fattore campo, non falliscono, 4-1 di autorità e 2° titolo nella storia della franchigia.
L'APICE (2012/13)
Ma è la stagione successiva la migliore di sempre dell'era Three Kings, dominano l'East registrando anche quella che allora fu la seconda striscia di vittorie consecutive di sempre con
27, Back-To-Back MVP per James, domano solo a G7 gli Indiana Pacers alle finali di Conference grazie soprattutto a Chris Bosh che si sacrifica a giocare come centro, 3° viaggio alle Finale e stavolta l'avversario è il peggiore possibile, i San Antonio Spurs!
Una delle NBA Finals più belle degli ultimi anni,
Ray Allen salva baracca e burattini in Gara6 con la famosa tripla dall'angolo che porta Gara6 ai supplementari quando si stava già preparando il palco per la festa Spurs, Gara7 è una battaglia epica che verrà chiusa da un jumper dai 6 metri di LeBron James, 4-3, titolo e come dicono in America "
Declaration Of Domination".
EPILOGO
La stagione 2013/14 è l'ultima dell'era del trio James-Wade-Bosh, qualcosa non va per tutto l'anno, chiudono al 2° posto ad East alle spalle di Indiana che poi elimineranno nella Finale di Conference ma alle Finals gli Spurs saranno ingiocabili infliggendo una pesante batosta (4-1) alla banda di coach Spoelstra che non ha mai potuto contare veramente su Dwyane Wade logorato dalle sue ginocchia.
L'
11 luglio 2014 LeBron saluta South Beach per tornare a Cleveland, Miami subisce il colpo e manca i Playoffs nella stagione 2014/15, gli Heat tornano alla carica l'anno scorso candidandosi seriamente a prima rivale dei Cavs con un roster di primissimo livello grazie all'arrivo di
Goran Dragic, l'ascesa di
Hassan Whiteside, l'arrivo di
Joe Johnson e soprattutto un Dwyane Wade in grande spolvero, ma l'infortunio che colpirà Chris Bosh (che poi gli rovinerà di fatto la carriera) è un duro colpo, ai Playoffs cederanno solo a G7 contro a Toronto al 2° turno.
Che vi siano piaciuti o meno, che gli abbiate amati o odiati i "Three Kings "di Miami hanno scritto una pagina della storia dell'NBA, i titoli potevano essere benissimo 3 ma senza quel bagno d'umiltà delle Finals 2011 forse non sarebbero arrivati gli altri 2 consecutivi, il duo
James-Wade possiamo tranquillamente metterlo sul podio delle miglior coppie di esterni di sempre della storia della Lega dietro forse allo storico
Thomas-Dumars di Detroit, i loro gioco e la loro intesa senza palla rimangono tra i più belli mai visti soprattutto quando potevano sfogarsi in contropiede.
Chris Bosh è stato un 3° violino di extra-lusso quando anche lui, capito che non era più una punta di diamante, si mise al servizio della squadra risultando in più di un'occasione il giocatore decisivo. Il tutto sotto una pressione che pochi hanno sostenuto negli ultimi anni, pressione e altissime aspettative che toccherà ai Golden State Warriors affrontare e sostenere in questa stagione che sta per cominciare.
NUMERI
Record: 309-167 (224-88 con LeBron)
Record Playoffs: 66-37 (59-30 con LeBron)
Titoli Division: 5
Titoli Conference: 4
MVP: 2 (LeBron James)
NBA Finals: 4
Titoli: 2
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