Niente addio Decreto Crescita? Lo sport escluso dall'abolizione
Nella manovra Finanziaria per il 2024 l'esecutivo non ha escluso lo sport dagli sgravi fiscali
Nella manovra Finanziaria per il 2024 l'esecutivo ha escluso lo sport dagli sgravi fiscali rivoluzionando anche il settore sportivo.
Il Governo gira pagina e dice addio al Decreto Crescita* (introdotto nel 2019) ma NON escludendo lo sport dagli sgravi fiscali per i lavoratori che arrivano dall'estero, quindi nessuna tassazione maggiore per i club.
*Norma tale per cui gli sportivi provenienti dall'estero che non siano stati residenti in Italia per i due anni precedenti e che si impegnino ad esserlo per i due anni successivi beneficiano di uno sgravio sulle tasse dal 45 al 25%, a patto che lo stipendio sia superiore al milione di euro. Esempio: con il Decreto Crescita un ingaggio da 10 milioni lordi corrisponde a 7.5 milioni netti
La nota del Governo
Questo il nuovo provvedimento approvato nella Finanziaria 2024:
Ai lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia sarà riconosciuto, dal 2024, un nuovo regime agevolato per un massimo di 5 anni. Potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50%, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro, i lavoratori in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che non risultano essere già stati residenti nel nostro Paese nei tre periodi d’imposta precedenti al conseguimento della residenza.
Tutto ruota intorno alla frase contenuta nel comunicato reso noto dal Governo al termine del Consiglio dei Ministri di ieri: «Invariate le disposizioni per i ricercatori, professori universitari e lavoratori dello sport già previste». Come appreso da Calcio e Finanza da fonti del ministero dello sport, infatti, la frase all’interno del comunicato significa che la norma rimarrà valida come è attualmente valida oggi. Niente tetto ai 600mila euro di redditi, quindi, ma solo gli aspetti già in vigore.
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