LBA 2019/20: Recap 16ᵃ Giornata
Nell’ultima giornata dell’anno Bologna (sponda Virtus) fa doppietta e batte anche Milano, Trento espugna Masnago, e Sassari, nel posticipo del lunedì, fa sua la supersfida contro Cremona.
16^ GIORNATA LBA 2019/20
Cantù – Brescia 82-93
Solo dopo aver lottato con i denti e con le unghie Brescia è riuscita a frenare la corsa di Cantù, che torna alla sconfitta dopo una striscia di quattro successi consecutivi.
Un Clark da 14 punti fa sognare i brianzoli nei minuti iniziali del match, prima che l’ex di turno, Awudu Abass, raggiunga a sua volta la doppia cifra e riporti in partita la Leonessa (28-23). Nella seconda frazione Cain e Moss approfittano del momento di totale blackout dell’Acqua San Bernardo, e capitalizzando ogni pallone (5/5 al tiro per loro) firmano un break di 11-2, che vale il vantaggio bresciano al suonare della seconda sirena. Nella ripresa cambiano gli interpreti, ma non la musica: trascinata da OJ Silins e Luca Vitali, la formazione di Esposito dilaga, arrivando addirittura a toccare il +19 (54-73). Ragland e compagni, tuttavia, non si danno per vinti, aprono il quarto periodo con un parziale di 15-4 e rimettono il risultato in discussione. Il merito va cercato soprattutto nella fase difensiva dei padroni di casa, che costringono gli avversari ad un pessimo 4/15 dal campo. Dimostrando una grande forza mentale e molto sangue freddo, Brescia torna a segnare dalla lunga distanza, prima che Abass inchiodi la schiacciata che chiude definitivamente i conti. Grazie a questa vittoria la Leonessa termina con un bilancio di 4-0 i derby lombardi, e stacca un biglietto per la Final Eight di Pesaro.
MVP: Awudu Abass (BRE)
Così come pochi giorni fa, il nativo di Como risulta decisivo per la vittoria della Germani, mettendo a referto 20 punti e 8 rimbalzi.
Varese – Trento 81-86
Al termine di un match carico di emozioni, Trento espugna Masnago e conquista la seconda vittoria consecutiva. L’Aquila parte meglio e vola subito in testa, trascinata da Forray e Kelly. Dall’altra parte Vene e Ferrero tentano di riportare a contatto l’Openjobmetis, che chiude comunque il primo quarto sotto per 16-20. Nel secondo periodo si iscrive alla partita Mian, che colpendo ripetutamente dall’arco regala il +8 ai suoi e costringe Caja a chiamare un timeout. Una volta rientrata nel parquet Varese non riesce comunque a fermare la trance agonistica di Fabio, che realizza altri 8 punti e porta per la prima volta i bianconeri in doppia cifra di vantaggio. Successivamente, Clark e Mayo rendono il passivo meno pesante, accorciando le distanze a “sole” cinque lunghezze. Sul finire del tempo la Dolomiti Energia trova altre tre importantissime triple firmate da Craft, Blackmon e capitan Forray, che le permettono di andare alla pausa lunga sul punteggio di 36-46. Anche nella ripresa i padroni di casa non riescono ad ingranare: nei primi 4’ di gioco trovano un solo canestro, faticando a far girare la palla. Uno scatenato Blackmon segna 9 punti consecutivi, fermando il break aperto in precedenza da Tambone e Peak. Il numero nove trentino punisce poi per l’ennesima volta la difesa avversaria, chiudendo il terzo parziale sul 53-65. Nell’ultimo quarto Gentile abbandona i panni di assistman e torna a concentrarsi sulla fase realizzativa, dove fino a quel momento non era riuscito ad incidere. In un clima molto nervoso, a causa anche di alcune chiamate arbitrali, i lombardi riescono ad avere la meglio, riportandosi sul -9 (64-73). Trento, tuttavia, non si scoraggia, e trova nei layup dei suoi playmaker una gran boccata d’ossigeno. A pochi minuti dal termine Jeremy Simmons torna a fare la voce grossa sotto le plance e riporta la sua formazione in partita, prima che Blackmon e Mayo si scambino pesantissime triple. Con l’uso dell’instant replay i direttori di gara assegnano una rimessa dubbia a Varese, che nell’azione che ne deriva trova il canestro del -5. Successivamente, Josh Mayo esagera nel cercare la conclusione dagli otto metri, non arrivando nemmeno al ferro. In una situazione di estrema emergenza è Ale Gent a togliere le castagne dal fuoco per la compagine allenata da Nicola Brienza, rimettendo tre possessi fra le due sfidanti (79-86) e decretando di fatto la vittoria dei suoi.
MVP: James Blackmon (TRE)
Pazzesca prestazione del più volte citato James Blackmon, che decide il match a suon di triple. Alla fine per lui 24 punti (1/2, 7/11, 1/1), 5 rimbalzi e 22 di valutazione.
Degna di nota anche la prova di Mian, protagonista della sua miglior serata stagionale. L’italiano chiude con 21 punti (2/2, 5/9, 2/2) e 4 rimbalzi.
Trieste – Fortitudo Bologna 89-69
Inaspettata vittoria di Trieste, che infierisce nel momento negativo della Fortitudo battendola sonoramente. Dopo diciotto minuti equilibrati Bologna tenta l’allungo, affidandosi a degli ottimi Aradori e Sims. A fil di sirena Daniele Cavaliero realizza il canestro del 35-39, punteggio con il quale le squadre si dirigono verso gli spogliatoi. Nella ripresa l’Allianz si scatena, e trovando un buon contributo da parte di tutti, in particolare da Jones e Da Ros, firma un break di 15-3, mettendo la Effe con le spalle al muro. Questo squilibrio venutosi a creare è ben riassunto dal dato della valutazione, che nella terza frazione è stato di 43-11 in favore dei giuliani. Nell’ultimo periodo i padroni di casa alzano ulteriormente la qualità di gioco, e trascinati ancora una volta dall’ex Verona arrivano a toccare addirittura il +20, vantaggio con il quale terminano l’incontro. Vittoria molto importante per la formazione capitanata da Andrea Coronica, che ha staccato ulteriormente Pesaro in classifica e si è portata a due punti di distanza da Pistoia. Finale dell’anno da dimenticare invece per l’Aquila, che nelle ultime due uscite ha subito uno scarto complessivo di 52 punti.
MVP: Matteo Da Ros (TRI)
Miglior performance dall’inizio del campionato anche per Da Ros, che chiude con uno score di 15 punti (5/8, 1/1, 2/2), 6 rimbalzi, 3 palle recuperate e 22 di valutazione.
Venezia – Pesaro 98-92
In un match deciso dai lampi di talento dei singoli, è Venezia ad avere la meglio, continuando così la sua cavalcata verso le Final Eight. Anche al Taliercio l’inizio della gara è stato molto equilibrato, e a rendersi protagonisti sono Watt, Williams e Pusica, quest’ultimi in doppia cifra già alla fine del primo periodo. Nel secondo, invece, Pesaro parte meglio, salvo poi subire un importante parziale e terminare il tempo in svantaggio per 54-49. Al rientro dalla pausa lunga si rinnova il duello fra Mitchell Watt e Troy Williams, con quest’ultimo capace di segnare altri 10 punti e mantenere la Carpegna a galla. Nell’ultimo quarto sale in cattedra De Nicolao, che bombarda a suon di triple gli avversari e trascina i campioni d’Italia fino al +12 (82-70), chiudendo apparentemente la partita. Un altrettanto formidabile Barford replica con 14 punti personali e riporta a contatto i suoi, che dopo aver toccato il -3 si vedono comunque costretti ad arrendersi all’Umana.
MVP: Mitchell Watt (VEN)
Per la Reyer è stato necessario il miglior Watt di stagione per scollarsi di dosso Pesaro. L’americano, infatti, ha fatto registrare il season high di 27 punti (12/15, 0/0, 3/5), conditi da 9 rimbalzi e 5 falli subiti.
Reggio Emilia – Roma 96-88
Partenza formidabile di Johnson-Odom e Mekel, che rispondono colpo su colpo al “solito” (e troppo solo) Jefferson e regalano la doppia cifra di vantaggio a Reggio (31-19). Nel secondo periodo i padroni di casa tentano definitivamente l’allungo, ma Buford e Pini si caricano sulle spalle la Virtus e la mantengono momentaneamente a galla. Dopo aver raggiunto il -9, infatti, la squadra capitolina subisce un altro parziale pesante, che vale il 58-41 al ventesimo minuto. Nel momento più complicato della gara si iscrive alla partita anche Tomas Kyzlink, che guida la rimonta dei suoi e li spinge addirittura fino al -5, approfittando delle diverse ingenuità biancorosse. Nell’ultima frazione la Grissin Bon ne ha semplicemente di più, e con l’aiuto del suo pubblico reagisce all’iniziale break romano e interrompe la striscia negativa di sei sconfitte negli ultimi otto incontri.
MVP: Reggie Upshaw (REG)
Reggie si fa “perdonare” le precedenti e non brillanti uscite, collezionando una prova da 19 punti, 9 rimbalzi, 2 stoppate e 22 di valutazione.
Brindisi – Treviso 81-74
Brindisi batte una De’ Longhi “incerottata” e stacca un pass per le finali della Coppa Italia. L’inizio di partita e molto equilibrato, e vede un super Alviti rispondere colpo su colpo ai canestri di Thompson e Banks, regalando il comando alla sua squadra (17-20 dopo i primi 10’). Torna poi a suonare la carica Luca Campogrande, che, così come nella partita disputata pochi giorni prima, si rivela una valida alternativa al nucleo statunitense e realizza 9 punti nel quarto. Treviso, tuttavia, grazie alla fiammate di Logan, riesce a rimanere in scia, e ritorna negli spogliatoi sul punteggio di 38-37. Nella ripresa la New Basket mette in mostra le sue straordinarie doti balistiche, e con “Agent 0” e Stone tenta la fuga. Nel finire della frazione i padroni di casa si ritagliano un buon margine grazie ad un break di 13-4, e si presentano all’ultimo parziale sul +11. Qui il ritmo e il livello degli attacchi si abbassa notevolmente, tanto che per quattro minuti abbondanti le formazioni segnano solo cinque punti a testa. Successivamente, Tyler Stone si mette in proprio e porta sul +14 i salentini (72-58), chiudendo apparentemente i conti. I veneti, però, reagiscono d’orgoglio, e con un positivissimo Chillo impensieriscono seriamente gli avversari: a 22” dall’ultima sirena Parks sbaglia la tripla del potenziale -1, sancendo di fatto la fine dell’incontro. Complimenti comunque alla formazione di Max Menetti, che pur priva di buona parte del suo quintetto (Nikolic, Cooke III e Fotu) ha saputo mettere in difficoltà una corazzata del calibro dell’Happy Casa.
MVP: Tyler Stone (BRI)
Secondo riconoscimento di fila per il centro ex Cantù, che approfitta a sua volta dell’assenza di Fotu e chiude con un bottino di 17 punti e 7 rimbalzi.
Sassari – Cremona 84-74
Sassari si aggiudica l’ultima gara del 2019, battendo una mai doma Cremona. Un Akele sempre più in crescita segna i primi cinque punti del match, ai quali seguono gli otto consecutivi di Evans. Si verificano poi sorpassi e controsorpassi fra le due squadre, che al termine del primo quarto distano una sola distanza fra loro (21-22). Nel secondo periodo si accende il duello fra Jerrels e Richardson, che puniscono ripetutamente le rispettive difese facendo uso del loro sconfinato talento. A quest’ultimo viene in soccorso Wes Saunders, che permette alla Vanoli di andare alla pausa lunga con un vantaggio significativo (38-44). Nella ripresa Sassari riesce finalmente ad esprimere al meglio il suo gioco, e colpendo dall’arco per quattro volte in fila mette la freccia e sorpassa. Nell’ultima frazione coach Pozzecco decide di premiare Bucarelli e lo lascia in campo a lungo, ricevendo “in cambio” molta grinta e difesa. In attacco, invece, ci pensano Pierre e Jerrels a farla da padrona, e guidano la Dinamo fino al +12 (71-58). Ethan Happ prova poi a tenere a galla la Vanoli, ma viene costretto ad abbandonare il parquet anzitempo a causa dei cinque falli spesi. La sua uscita segnerà di fatto la vittoria del Banco di Sardegna, che consolida dunque la seconda posizione in classifica.
MVP: Dwayne Evans (SAS)
Prestazione dominante di Dwayne, che archivia la sua miglior partita in maglia biancoblù: 25 punti (7/9, 2/4, 5/7), 13 rimbalzi, 4 assist, 2 recuperi, 1 stoppata, 7 falli subiti e 40 di valutazione.
LE "NOSTRE" PARTITE
Virtus Bologna – Milano 83-70 (F.M.B)
Alla Virtus Segafredo Arena di Bologna va in scena la penultima giornata del girone d’andata col Big-Match più atteso dell’anno tra le Vu Nere e l’Olimpia Milano. Vittoria netta dei padroni di casa trascinati ancora dal duo Teodosic-Markovic.
Inizio equilibrato: le Vu Nere che partono forte con la tripla di Teodosic, ma Milano c’è e grazie alle fiammate di Sergio Rodriguez resta a contatto (24-20 dopo i primi 10’). Le palle perse sono il tema principale per entrambe le squadre nel primo tempo e all’ottava della Virtus Milano punisce con la tripla di Cinciarini per il primo sorpasso ospite (31-32). Tanti errori negli ultimi 3’ di gioco che vedranno i padroni di casa avanti 46-40 grazie alla schiacciata di Hunter sul finire della frazione, dopo il quinto assist di Milos Teodosic. Assist vero fattore insieme alle palle perse di questo primo tempo: 13 assist per la Virtus (di cui 6 di Markovic) contro i soli 5 di tutta Milano, che vanta 10 perse a 9 oltre a soffrire la fisicità dei bolognesi, il tutto col Chacho miglior marcatore a quota 12 punti.
Iniziò di ripresa tutto griffato Virtus, tripla frontale di Markovic per il +10 (55-45) dopo 4’30” di gioco, Bologna più attiva e cattiva dell’Olimpia, che si mette nelle mani del suo asse Rodriguez-Micov senza ottenere molto: dopo un floater sbagliato dal serbo arriva il long-two di Pippo Ricci per il +9 (61-52) a 3’ dalla sirena. Bologna allungherà fino al +11 (63-52), prima di chiudere alla sirena sul 63-56.
Milano continua sulla falsa riga del terzo quarto con forzature individuali tutte senza buon esito, e Bologna inizia a scavare il solco. Break di 6-0 con alley-oop Markovic-To-Weems per il 69-56 dopo 3’ di gioco, la tripla di Baldi Rossi a 3’50” metterà la parola fine alla contesa.
Alla fine 23-13 il bilancio degli assist in favore della Virtus Bologna, con 18 del duo Markovic-Teodosic (12 e 6), il duello a rimbalzo sarà il più eclatante perché reciterà 42-25 Virtus con la bellezza di 15 offensivi.
Milano ha pagato la pessima prestazione delle sue guardie visto che Della Valle e Roll hanno combinato per 2 punti con 0/7 dal campo.
MVP: Stefan Markovic (VBO)
Gara sontuosa di Markovic, che “nell’ombra” dei più chiacchierati Teodosic e Rodriguez fa la differenza. Per lui 8 punti, 5 rimbalzi, 7 falli subiti e ben 12 assist.
A RIPOSO: OriOra Pistoia
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