Evolution Awards Race (02/03/2018)
Dopo la settimana di pausa post All Star Weekend torna la nostra Evolution Awards Race. Ed è un ritorno con il botto. Cambiano la #1 della classifica dell’MVP e di quella del M.I.P, mentre nella altre troviamo qualche rientro abbastanza atteso.
MVP
1) Anthony Davis (NOP): Direi che per come ha giocato sia prima che dopo il week end Losangelino, la sua leadership non sia nemmeno da mettere in discussione. Un dominatore totale, che sta riuscendo anche ad essere trascinatore e raggruppatore intorno ad un solo obiettivo. Che periodo incredibile per questo ragazzo e, personalmente, spero che duri tanto. 2) James Harden (HOU): Il sorpasso non è avvenuto di certo per demeriti suoi, anzi. Continua ad esprimersi su alti livelli, anche se sembra riuscire a tenersi qualcosa da parte per quando conterà un pochino di più. 3) LeBron James (CLE): In questa stagione anomale dei Cavs l’unica certezza ha la canotta #23. Facile, direte voi, in realtà nemmeno troppo. Specie per come il Re ci ha abituati a giocare durante la Regular Season nelle stagioni precedenti. Ma quest’anno deve dare molto di più e lo sta ovviamente facendo.R.O.Y.
1) Ben Simmons (PHI): Tornato assoluto dominatore di questa classifica, sta crescendo ulteriormente nelle sue giocate e migliorando laddove sembrava carente, vedi alla voce tiri liberi. Poi è arrivata anche la benedizione dall’uomo di Akron….. 2) Donovan Mitchell (UTA): Momento di stasi post pausa, ed anche il brillante gioco dei Jazz ne ha risentito. Comunque per essere un rookie, gioca dei momenti delle partite come se fosse un veterano. 3) Kyle Kuzma (LAL): Talento offensivo che ha faticato per un periodo, preventivabile quando sei un rookie, ma che adesso, anche grazie al ritorno di un vero playmaker in squadra, sta tornando a giocare su ottimi livelli.SIXTH MAN
1) Lou Williams (LAC): Williams non accenna a scendere di intensità, ed i Clippers sono tornati favoriti nella lotta per arrivare ai playoff. Stagione costante e continua come poche altre nella sua carriera. 2) Dwayne Wade (MIA): Tornato a casa sta continuando la buona stagione, in uscita dalla panchina, che aveva iniziato ai Cavs. Ed in quest’ultima settimana ha anche alzato il volume della radio, chiedere ai Sixers le referenze. 3) Jordan Clarkson (CLE): Anche lui nel momento caotico dei Cavs è uno che per provarci ci prova, ed alcune volte ci riesce anche. Dimostra di avere punti nelle mani e di riuscire a non far scendere l’intensità offensiva quando entra sul parquet.D.P.O.Y.
1) Al Horford (BOS): I Celtics sembrano aver ritrovato il filo del discorso, e tutto è riniziato ancora grazie alla difesa, dove Horford è tornato a pontificare. 2) Draymond Green (GSW): Anche sulla baia si è tornati a difendere per ritrovare la strada maestra. E Green, quando si tratta di difendere in ogni modo e su chiunque, non teme rivali di sorta. 3) Joel Embiid (PHI): A Phila ci credono ad un loro ritorno ai playoff ed il centrone sembra aver trovato continuità di rendimento. Difensore molto sottovalutato, ma nellke recenti fortune dei Sixers i suoi aiuti, la capacità di deviare i passaggi e di muovere velocemente quei piedi, sta facendo la differenza.M.I.P.
1) Victor Oladipo (IND): La pausa gli ha fatto decisamente bene. Ha riniziato a macinare punti, ed è tornato il leader di questi sorprendenti Pacers. Una stagione da inaspettato protagonista che potrebbe riservargli ancora soddisfazioni. 2) Andrè Drummond (DET): Paga il pessimo momento, ennesimo, Pistons, perché lui ci prova a non scendere di intensità. Solo che a tratti sembra essere l’unico in quella squadra con voglia. Restano tangibili i suoi miglioramenti nelle scelte specie offensive. 3) Gary Harris (DEN): Anche i Nuggets stanno viaggiando a corrente alternata. Ma se c’è uno che non ha abbassato la tensione questo è proprio Harris. E che palleggio-arresto-tiro che si è creato con lavoro e dedizione.C.O.Y.
1) Duane Casey (TOR): Per molti è solo un buon coach da Regular Season. In relatà quest’anno sta riuscendo a non fare dei Raptors un duopolio, facendo sentire importanti tutti quelli utilizzati nel roster. Ed i risultati si vedono, in attesa del periodo in cui farà caldo. 2) Brad Stevens (BOS): Forse necessitava proprio di una pausa, per riordinare le idee, e soprattutto per tornare ad allenare. I Celtics sembrano aver passato la bufera e si sono ritrovati, Stevens ha ridato certezze, tornando a farli difendere per come si era visto all’inizio della stagione, ed i risultati sono tornati positivi. 3) Alvin Gentry (NOP): Certo il merito della fantastica classifica dei Pelicans va dato in larga parte al monociglio, ma Gentry è riuscito a prendere le personalità variegate presenti nel roster e farle diventare una squadra, dove tutti hano i loro momenti importanti. E questo potrebbe tornare importante nella terribile lotta per un posto ai playoff della Western. Arrivederci alla prossima puntata.
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