Round Olimpia (#32): le considerazioni dopo il KO a Tel Aviv
Milano regala un tempo, rimonta ma poi crolla contro il Maccabi in una partita che lascia ancora domande
Marco Brondi
Milano regala un tempo, rimonta ma poi crolla contro il Maccabi in una partita che lascia ancora domande.
Sconfitta scritta dell'Olimpia Milano a casa del Maccabi Tel Aviv in una partita dove i biancorossi hanno reagito solo con le spalle al muro ma, sopratutto, c'è ancora una domanda senza risposta che andiamo a trattare
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Il mistero DeShaun. Mi arrendo, alzo bandiera bianca. A fine stagione, se Milano dovesse organizzare un media day andrò da Messina e gli chiederò della gestione di DeShaun Thomas. Non riesco a capire e anche ieri l'ennesima riprova: lo butta dentro, 9 punti in un amen e po...panchina. Thomas ieri contro il Maccabi ha chiuso con 9 punti in 8'. Non cambierò idea, Thomas sarà il grande rimpianto della stagione milanese Eurolega e anche LBA perché, a differenza di Mitrou-Long (causa persa) questo era un asset che avrebbe davvero fatto la differenza per la sua duttilità. Pretendo una risposta dal POBO.
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Non solo Thomas. Ieri le rotazioni di Messina sono state d'inchiesta: Thomas già scritto, poi Pippo Ricci a freddo buttato dentro nel momento della rimonta (2 falli in un minuto), Tonut che è sempre partito titolare entra nel 3° periodo, Luwawu-Cabarrot ottimo inizio poi sparito. In tutto questo Shavon Shields ha giocato 32' uscendo zoppicante dal campo. BWOAH.
- Vietato alzare le mani dal manubrio. Playoffs andati ma mancano ancora due partite e non sono banali anzi: in casa contro il Barcellona per la proverbiale “ultima casalinga” per riscattare i due tonfi di Istanbul e Tel Aviv e strappare un'ultima gioia ai tifosi. Poi lo scontro alla Segafredo Arena contro la Virtus, provoco: è LA gara che indirizzerà la volata finale di entrambe le squadre.
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