Trento, che favola! Batte Milano e alza la Coppa Italia 2025!
L’Aquila gioca una partita perfetta trascinata dal duo Ford-Ellis e regala un’altra amara delusione all’Olimpia: le considerazioni
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L’Aquila gioca una partita perfetta trascinata dal duo Ford-Ellis e regala un’altra amara delusione all’Olimpia: le considerazioni
FINAL EIGHT 2025
SEMIFINALE
Olimpia Milano (#5) - Dolomiti Energia Trento (#3)
Gli uomini chiave di Trento entrano benissimo in partita: Ellis ne mette subito quattro, poi seguono Cale e Lamb. Milano arranca: Messina chiama il primo timeout. Dopo 6’ Trento, ispirata da un Ford subito pericoloso, è avanti di nove. I cambi operati dall’Olimpia spezzano il ritmo agli avversari: Tonut e Ricci sono attenti in difesa, Mirotic rivitalizza l’attacco (6 pt in 4’). Nel secondo quarto si prendono la scena Ford (8 punti nel solo 2Q), immarcabile, e Zach LeDay, che attacca bene la linea di fondo. Il contributo di Zaukaskas, che segna a tempo scaduto due punti d’oro, e Lamb, preciso dall’arco, fanno sì che sia Trento a chiudere i primi 20’ in vantaggio (31-38).
L’attacco di Trento rallenta per la prima metà del secondo quarto e Milano ha la possibilità di riavvicinarsi. La squadra di Messina, però, non fa in tempo: i trentini riprendono a carburare in fase offensiva, guidati da Lamb e ancora Ford. Milano ritorna a -10 quando fallisce due volte in attacco per un’infrazione dei 24” e un doppio palleggio, due errori che pesano evidentemente sul morale (4 palle perse in totale nel 3Q). Ford si esalta con qualche bella giocata, Zaukaskas dimostra grande lucidità segnando una tripla importante. Lamb appoggia quasi sulla sirena il canestro del +9. Milano perde la bussola e si fa travolgere dalle giocate dei trentini: la tripla di Ford all’ottavo minuto e l’alley-oop tra Ennis e Mawugbe segnano la fine. Milano ci prova, ma viene sempre ricacciata indietro: Galbiati e la sua Trento conquistano la Coppa Italia 2025!
Olimpia Milano - Dolomiti Energia Trento, le considerazioni
- Messina perde per il secondo anno consecutivo, ancora una volta contro qualsiasi pronostico. Certo: Trento ha dimostrato (e non solo in Coppa) di poter essere una temibile avversaria, ma il valore assoluto dell’Olimpia è noto a tutti. Milano perde perché esce dal match tra la fine del terzo e l’inizio del quarto quarto: si lascia travolgere completamente dall’inarrestabile flusso offensivo degli uomini di Galbiati. Ennis, Cale, Lamb e Ford macinano punti, confermando il vantaggio, già preoccupante dopo 20’, e Milano fatica a reagire. Nessuno dei punti di riferimento della squadra risponde positivamente e le percentuali calano drasticamente. Milano fa 1/21 da tre…
- Alla capacità dei meneghini di rallentare il ritmo di gioco e di neutralizzare gli uomini chiave (Brescia docet), Trento risponde con la genialità delle giocate di un incredibile Jordan Ford (23 punti in 24’): la tripla che segna all’ottavo minuto del quarto quarto assomiglia a una condanna a morte. Grazie ai suoi canestri la squadra guadagna sicurezza: Trento si rilassa e si concede più di una giocata spettacolare, proprio come quelle che fa vedere Ford. Esempio: l’alley-oop tra Ennis e Mawugbe, sempre presente quando chiamato in causa (4 punti, ma con 6 rimbalzi e 4 falli subiti).
- L’MVP è il giovanissimo Quinn Ellis. È bravissimo a tagliare l’area in due e quando si alza - in tutta la sua eleganza - per appoggiare in sottomano riesce, molto spesso, a segnare o a costringere la difesa a spendere un fallo. E l’altro premio che ha vinto, quello di il Miglior Assist Man, lo elegge a uomo simbolo di questa squadra: i ragazzi di Galbiati riescono perfettamente a mettere le proprie qualità a servizio dei compagni. Non c’è spazio per l’egoismo.
- Messina lo aveva specificato ieri in conferenza post Brescia: il contributo difensivo di Ricci, in particolare, e di Tonut è veramente di «altissimo livello». Quando entrano in campo nel primo quarto Milano era in balia delle iniziative di Ford e Lamb, ma con loro ingresso la ferita è presto rimarginata. Con loro Milano prova anche a mettersi a zona, stringendo le maglie alla soglia dei 6.75. La loro presenza, però, non ripaga allo stesso modo anche in attacco; e infatti, non si rivedono spesso in campo insieme. È il tema della serata: non puoi sempre vincere solo con ottime prestazioni difensive. Lo stesso Messina ha sottolineato in conferenza stampa post-partita che il problema principale si è creato nella costruzione della manovra d’attacco: troppe iniziative personali, poca circolazione della palla.
- Mirotic inizia benissimo, considerando la sua condizione fisica; poi, però, non regge e Messina, preoccupato, lo richiama all’istante in panchina. Esce dal campo rammaricato. Fortuna per Milano, la sua partita non finisce lì. Trento è in evidente difficoltà quando si mette spalle a canestro. Anche in difesa la sua stazza gli permette di creare non pochi problemi, come era successo con Bilan. Proprio come ieri riesce a rosicchiare in attacco qualche punto ogni volta che è in campo. Lo fa con costanza: arriva a quota 20 punti, ma non bastano a Milano per recuperare lo svantaggio. Così come non basta la buona prova di Zach LeDay (12 punti, 5 rimbalzi) che migliora nettamente il tabellino rispetto alle ultime apparizioni.
- A 3’ dalla fine del secondo quarto Galbiati si rivolge verso il pubblico: richiama a sé il calore dei tifosi di Trento, a cui si aggiungono quelli che si sono innamorati del suo basket durante questa Final Eight. I suoi giocatori vengono premiati per il loro incredibile talento, che si vede nelle iniziative personali e nei movimenti di squadra. Il gruppo è solidissimo: linguaggio del corpo sempre positivo e costante attenzione alle parole dell’allenatore. Così si combattono i momenti i sconforto. Così, uniti, si ritorna a casa con un trofeo in più in bacheca.
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