Nazionale, Petrucci cambia rotta: "Naturalizzati? Non sono il futuro"

IL presidente Federale è tornato a parlare dell'ItalBasket soprattutto sul tema dei giocatori "import" come Darius Thompson.

Gianni Petrucci è tornato a parlare e lo ha fatto sulle pagine de “Il Secolo XIX"” trattando tanti argomenti tra i quali i suoi mandati e i giocatori naturalizzati.

La notizia del giorno riguarda proprio la questione mandati perché il limite di 3 mandati per i presidenti federali non esisterà più*. Petrucci sarà libero di ricandidarsi alla presidenza della FIP. Per l’elezione, avrà bisogno di una maggioranza dei due terzi dei voti validi, questo il suo commento: "I miei mandati? La legge che non pone un limite di mandati è sacrosanta. Ne esiste una per i parlamentari? Più che la monarchia assoluta a me piace l’imperialismo illuminato di Cesare. In Parlamento c’è stato un ricambio? Noi siamo eletti democraticamente. Saremo antipatici, ma a me non tange. L’invidia è il risentimento dei perdenti.”

*La legge, introdotta solo nel 2018, va verso l’abolizione dopo l’approvazione di un emendamento al decreto PA 2 nelle commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera nella serata del 26 luglio. Oelra manca solo il sì di Camera e Senato, dove tuttavia ci sarebbe una salda maggioranza pronta a fare cadere dopo cinque anni una legge che, di fatto, non è mai entrata in vigore.

Petrucci e i giocatori naturalizzati

Dopo aver fallito la missione Banchero sembrava che l'ItalBasket puntasse su Darius Thompson come “Piano B” ma neanche il neo-giocatore dell'Efes si unirà alla compagine azzurra per questioni burocratiche, il presidente federale ha commentato così la vicenda: 

Ci sono persone che solo nel titolo e nella dizione hanno affetto per l’Italia, ma poi la realtà è diversa. Quando si porta una maglia la si deve amare. Thompson? Lui è un esempio. Le naturalizzazioni, sia al maschile che al femminile, non saranno il futuro delle Nazionali