Parker, frecciata a Pozzecco: "Si è arreso e aspettava il licenziamento"
Il proprietario dell'ASVEL non le manda a dire al Ct dell'ItalBakset dopo aver risolto il contratto nella giornata di sabato: "Fu una scelta forzata"
Il proprietario dell'ASVEL non le manda a dire al Ct dell'ItalBakset dopo aver risolto il contratto nella giornata di sabato: "Fu una scelta forzata".
Gianmarco Pozzecco non è più l'allenatore dell'ASVEL Villeurbane dopo che sabato il club francese ha ufficializzato la risoluzione del contratto. Il proprietario Tony Parker non ha perso tempo e alle pagine de L'EQuipe ha raccontato della breve esperienza avuta con il Poz, confermando che fu una seconda scelta.
L'ex San Antonio Spurs infatti va subito al nocciolo della questione: "Sapevamo da due o tre settimane che le cose non potevano andare oltre. Abbiamo corso il rischio di ingaggiare qualcuno che non conoscevamo e che non era la mia prima scelta. Tutti sanno che volevamo Gordon Herbert (ct della Germania, ndr). Abbiamo dovuto prendere un allenatore perché non c'erano molte persone sul mercato".
ASVEL che però sotto la guida del Poz dà segnali di vita: "Tuttavia, è iniziata con una spinta, una scossa elettrica, abbiamo vinto due volte in trasferta. Ma si vede sempre il vero volto delle persone quando le cose si fanno difficili. Abbiamo perso per poco alcune partite. È qui che si dovrebbe vedere il carattere di un allenatore, che ispira la squadra, convincendo i giocatori che avrà successo. Un mese prima aveva detto che la squadra era buona, che ci saremmo arrivati. Poi ha voluto cambiare tutto. A un certo punto, questo non è più possibile. In queste circostanze, è un peccato aspettare di essere licenziati invece di dimettersi. L'ha fatto apposta".
La goccia che ha fatto traboccare il vaso: "Quando dopo due settimane mi ha detto che voleva una squadra più ristretta, undici, dodici giocatori, che otto o nove avrebbero giocato davvero, e che Nando De Colo avrebbe giocato tutte le partite del campionato, ho capito che non avrebbe funzionato, che sarebbe finita così. Nessun club in EuroLeague gioca così. È irrealistico e semplicemente impossibile giocare tre partite a settimana con nove giocatori"
Fine della corsa: "Il suo atteggiamento è diventato sempre più negativo, aveva difficoltà a motivare i giocatori e, a poco a poco, non credevano più in lui. Inoltre, aveva deciso di non far giocare i nostri prospetti. Non voglio più allenatori che fanno così, non è la nostra filosofia. Abbiamo l'Accademy, dobbiamo lanciare quelli in cui crediamo, come Mbaye Ndiaye, Noam Yaacov, che abbiamo firmato per il lungo termine. Era già tutto troppo".
💬 Commenti