Reyer Venezia, rinnovarsi non basta: ora che fare?
La Reyer Venezia è la delusione di questa metà stagione: che cosa si può fare per rimediare? Bisogna tagliare delle teste?
La Reyer Venezia è la delusione di questa metà stagione: che cosa si può fare per rimediare? Bisogna tagliare delle teste?
Una delle delusioni più grande di questa prima metà di stagione è senza dubbio la Reyer Venezia di coach Walter De Raffaele. I lagunari stanno affrontando un periodo di crisi tra LBA ed EuroCup nonostante il mercato faraonico fatto in estate, che ha portato dei grandi nomi in oro-granata. Gli ultimi due scivoloni contro Scafati in campionato e Lubiana in Europa sono un grosso campanello d'allarme: come si può risolvere questa situazione?
Il mercato
Dopo la sconfitta al primo turno di playoff contro la neo-promossa Tortona per 3-1, la dirigenza ha deciso che era l'ora di cambiare qualcosa. Il ciclo caratterizzato dai vari Stefano Tonut, Julian Stone, Austin Daye era ormai giunto al termine. Solitamente in queste situazioni il primo a salutare la squadra è il capo allenatore, ma non in questo caso. Walter De Raffaele ha ottenuto la fiducia della società un'altra volta, così sono rimasti solo quattro giocatori del roster 2021-22 (Bramos, De Nicolao, Brooks e Watt).
Sono molti i nomi altisonanti arrivati nell'estate: prima di tutto gli italiani di assoluto livello come Marco Spissu e Riccardo Moraschini, con Amedeo Tessitori dalla panchina. Dall'estero è arrivato, su tutti, Allerik Freeman: tiratore micidiale direttamente dall'EuroLega. Si sono aggiunti anche Jayson Granger e Derek Willis tra i papabili titolari, mentre Jordan Parks dalla panchina dopo un'ottima annata a Napoli.
Una squadra di De Raffaele che non gioca “alla De Raffaele”
Questa Reyer Venezia si è dimostrata bipolare sia in campionato che in Europa. Sono arrivate delle vittorie altisonanti come quella interna contro Milano e l'ottima prestazione della Segafredo Arena fino alla tripla di Teodosic. Al contrario, gli oro-granata hanno perso delle partite più che abbordabili come quelle con Scafati, Treviso e Brindisi. Stessa cosa in EuroCup, si è passati dalla vittoria contro la finalista Bursaspor allo scivolone contro Lubiana, l'ultima della classe. Tutte le sconfitte hanno un fattore comune: la difesa e poca energia in generale, al fronte di un attacco complessivamente nella media. Venezia sembra avere un interruttore, alternando un'ottima pallacanestro a delle prestazioni quasi inspiegabili.
Nelle oltre 400 panchine di Walter De Raffaele, il coach ha basato i propri successi su un'incredibile solidità difensiva di squadra. Anche nei periodi più bui, come lo scorso anno, nei secondi 14 metri di parquet la Reyer è stata molto efficace. Quest'anno invece Venezia sembra faticare anche in difesa: i 79.8 punti concessi a partita sono il peggior dato della gestione De Raffaele. Qui si potrebbe aprire un capitolo: “È ora di cambiare allenatore?" Probabilmente, ma era una cosa che andava fatta quest'estate. La Reyer deve molto a De Raffaele, ovvero l'allenatore che ha riportato gli oro-granata sul tetto d'Italia dopo 74 anni dall'ultimo Scudetto. C'è anche da dire che WDR non sembra essere riuscito a trasmettere la propria filosofia di gioco ai propri giocatori, che sicuramente hanno le loro colpe. Spesso in questa stagione i tifosi hanno invocato l'esonero di De Raffaele: prima di tutto l'esonero a metà stagione è un rischio che una squadra importante come Venezia non può correre. In secondo luogo, in Europa al momento non ci sono allenatori dello stesso livello (e palmares) dell'attuale coach.
Gli infortuni
Diamo a Cesare quel che è di Cesare: Venezia ha avuto a che fare con molti infortuni negli ultimi mesi. Innanzitutto c'è la delicata situazione di Moraschini, che aveva molta ruggine da togliere nelle prime partite dopo l'anno di squalifica. Le prestazioni dell'ex Olimpia sono andate in crescere con il passare delle settimane, anche se qualche acciacco lo ha tenuto lontano dal campo nelle ultime settimane. Nell'amichevole di Settembre contro l'Efes si è infortunato gravemente anche Parks, costretto a ben nove partite di stop. Dopo il ritorno in campo l'ex Napoli si è rivelato un'ottima pedina dalla panchina grazie alla sua energia. Ai box anche Jeff Brooks e capitan Bramos: il #23 ha saltato 6 partite, mentre il #6 ben 10.
Sorprese e delusioni
Diamo ad una squadra che ha cambiato tre quarti del proprio organico tutte le attenuanti del caso: infatti per i primi mesi non abbiamo giudicato Venezia. Ora cinque mesi sono passati ed i primi risultati tardano ad arrivare: possiamo quindi parlare in particolare di qualche sorpresa e qualche delusione. La più grande delusione in assoluto è proprio Freeman: doveva essere la stella della squadra, invece è uscito dalla panchina con percentuali pessime. Ora è ufficiale la rescissione del contratto tra le parti ed in queste ore dovrebbe arrivare l'annuncio che legherà il #5 al Besiktas. Riguardo i giocatori che non sono resistiti nemmeno metà stagione, come non parlare di Yankuba Sima: il centro spagnolo ha giocato pochissimo e male, così da tornare in patria solo qualche mese dopo la firma.
Passando alle sorprese, Amedeo Tessitori è stato una delle aggiunte che ha fatto meglio in queste partite. L'ex Virtus ha velocemente scalato le gerarchie, guadagnandosi più minuti in campo in entrambe le competizioni. “Tex” si è dimostrato un ottimo lungo di riserva per l'inamovibile Watt. Ad ora la coppia play-guardia formata da Spissu e Granger ha portato buoni risultati, con i due che sono riusciti a dividersi bene i compiti tra gestione palla e realizzazione. A metà via c'è Willis, che sta giocando bene ma non benissimo. Spesso l'ex Badalona sembra essere un po' fuori dai giochi, forse perché abituato ad un ritmo di gioco più alto visto anche a Brindisi.
Cosa fare?
La squadra ormai è questa e per questa stagione si può fare ben poco. Ora Venezia cercherà di correre ai ripari per l'imminente cessione di Freeman, sperando di trovare un buon realizzatore dalla panchina. Nelle ultime ore, stando a quanto riporta Sportando, il sostituto sarebbe Andrew Andrews. Il classe 1993 ha giocato al Bursaspor nella scorsa stagione, mentre quest'anno ha trovato poco spazio con il Panathinaikos. L'anno zero non ha portato i frutti sperati, ma c'è ancora una mezza stagione da giocare. Anche nel 2021/22 la prima parte di stagione non è stata granché, ma a fine anno la squadra ha comunque fatto i playoff. Venezia può giocarsela ad armi pari con ogni squadra del campionato se in giornata, quindi in competizioni a gara secca come la Coppa Italia potrebbe regalare delle sorprese. In EuroCup è tutto aperto: Venezia ha dimostrato di poter vincere contro le favorite per la vittoria della competizione. Quest'estate la proprietà dovrà valutare che cosa fare con De Raffaele e se dare una seconda possibilità a questo organico.
💬 Commenti