NFL 2024-25, cosa ci ha detto la prima parte di stagione

Giro di boa dell'annata di Football Americano che vede, ad oggi, KC senza rivali se non nella propria conference

Scritto da Fabio Gabrielli  | 

Giro di boa dell'annata di Football Americano che vede, ad oggi, KC senza rivali se non nella propria conference

COSA CI HA DETTO LA PRIMA META' DI STAGIONE 

Con la W di ieri sera contro i Buccaneers i Chiefs rimangono ad oggi l'unica squadra imbattuta (8-0) della Lega. Mahomes non sta giocando ad un livello eccelso e la vera differenza la sta facendo una difesa sempre impenentrabile; se consideriamo che almeno quattro di queste vittorie sarebbero potute essere sconfitte abbiamo il senso di quanto letali siano ad oggi i Chiefs. Una squadra che punisce ogni minimo errore e che ha una tale sicurezza di sè (e vorrei ben vedere con tre anelli al dito) che, ad esempio, sembra mancare ai Ravens. Baltimore, unica vera rivale di Kansas City, soffre di pericolose amnesie che la fanno passare da vittorie roboanti (vedi l'ultima contro i Broncos) a clamorose sconfitte (incredibile quella contro due squadre materasso come Browns e Raiders). Un giorno l'attacco neroviola sembra inarrestabile con la combo Jackson-Henry e la domenica dopo arrivano performance imbarazzanti (soprattutto nelle secondarie). Proprio la continuità è l'arma che, a mio parere, sarà decisiva in una AFC in cui stanno facendo bene anche gli Steelers. Pittsburgh viaggia sotto traccia per via di un gioco offensivo non particolarmente brillante che, però, con Russell Wilson in cabina di regia, sembra poter avere trovato maggiore fluidità rispetto alle prime partite giocate con Justin Fields come QB. 

Se la AFC ha uno quadro ben definito, la lotta sembra più aperta in NFC. I Lions guardano tutti dall'alto e l'arrivo di Za'Darius Smith dai Browns andrà a tamponare (per quanto possibile) l'assenza in difesa di una superstar come Aidan Hutchison. La W in casa di Green Bay ha ribadito l'attuale ruolo di leadership di Detroit che dovrà vedersela, nella seconda parte di stagione, con Eagles e, a mio parere, con quei Falcons che stanno sorprendendo tutti per costanza di risultati. Un passo indietro vedo i Commanders che possono contare su un Jayden Daniels in formato Rookie of the Year in cabina di regia. Rams, Vikings, Packers, Cardinals compongono invece il gruppone delle inseguitrici. Non ho volutamente inserito i 49ers: San Francisco sarebbe, a livello di roster e coaching staff, la favorita #1 della Conference se non fosse che i red&gold fanno una fatica boia a rimanere sani. Se McCaffrey dovesse tornare al massimo, il team di coach Shanahan potrebbe ancora dire la sua al di là del record attuale

ROOKIE QB

Partiamo dai primi due QB scelti, Caleb Williams e Jayden Daniels. Williams, osannato ai livelli di Andrew Luck/Peyton Manning/Trevor Lawrence in uscita dal College, sta giocando la tipica stagione da rookie: buone giocate alternate ad errori imperdonabili che vengono favoriti, fra l'altro, da un coaching staff che non sembra essere sulla stessa lunghezza d'onda dell'ex USC. Se per Williams questa è una normale stagione di crescita, Daniels è invece già una star a Washington. I Commanders comandano la NFC East e sono la vera incredibile sorpresa dell'anno: in cabina di regia Daniels sembra un veterano e i soli tre turnovers subiti da Washington nelle prime nove partite sono il valore più basso da quasi cento anni. Segno che al di là delle indubbie capacità dell'ex LSU c'è anche un grande lavoro del coaching staff (OC Kliff Kingsbury in testa) che non può che giovare allo sviluppo di Daniels. Dietro a questi due segnalo le buone performance di Bo Nix che in Colorado può contare sulle attenzioni di un vero guru offensivo come Sean Payton e quelle di Drake Maye a New England. Dall'addio di Brady qualche anno fa, i Patriots stanno cercando il loro QB titolare e l'ex UNC sta crescendo partita dopo partita in una stagione che, come per Nix e Williams, è solo di crescita ed esperienza

DELUSIONI

La stagione 2024 si sta rivelando letteralmente catastrofica per diverse franchigie ma nessuna sta subendo di più la pressione mediatica dei Dallas Cowboys. Dei ‘Boys ci sarebbero montagne di pagine da scrivere ma la sostanza è che una programmazione sciagurata (soprattutto nelle tempistiche dei rinnovi di Dak Prescott e CeeDee Lamb) sta facendo affondare la gloriosa franchigia texana. La difesa fa acqua da tutte le parti (specie contro le corse), l'attacco non punge e i tanti errori individuali hanno portato i commentatori Usa a definire i Cowboys come “soft” (forse l'accusa peggiore per un giocatore di football). Al netto di miracoli sportivi Dallas finirà fuori dai playoff. Chi invece può ancora salvarsi sono i Jets: la New York biancoverde può contare su un roster di assoluto livello che paga la confusione a livello di coaching staff. Aaron Rodgers non è certo il personaggio più facile con cui trattare e di questo ha fatto le spese coach Robert Salah, silurato un paio di settimane fa. La difesa dei Jets è di assoluto valore, i WR e i RB a disposizione del fenomeno californiano pure e, sulla carta, non mancherebbe niente per fare bene. Quello che invece ha preso piede nelle prime settimane è stata roba da manicomio che poco si confronta con la compassata tranquillità di altre contender come Chiefs e Ravens

 


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