Celtics, la verità di Tatum: "Ho giocato con il polso rotto"
La stella di Boston ha rivelato che ha giocato la seconda parte di stagione infortunato: "È peggiorato contro i Bucks"
La stella di Boston ha rivelato che ha giocato la seconda parte di stagione infortunato: "È peggiorato contro i Bucks".
Prima della sospensione della partita Jayson Tatum è stato il dominatore alla Pro-Am di Seattle realizzando 20 punti in neanche 2 quarti di gioco, la stella dei Boston Celtics ha mostrato tutto il suo repertorio e anche una gran forma a differenza dei Playoffs 2022.
Infatti a Taylor Rooks di Bleacher Report Tatum ha rivelato che durante la seconda parte di stagione ha dovuto convivere con un infortunio: "Avevo una frattura non scomposta al polso. Era piccola...ma una scheggia non scomposta", ha detto Tatum aggiungendo di aver rimandato la diagnosi fino a poco prima dei playoff.
Un infortunio rimediato ad Atlanta contro gli Hawks ed aggravatosi ai Playoffs contro i Milwaukee Buck, nello specifico quando quando è caduto tra la folla a seguito di un fallo di Giannis Antetokounmpo mentre stava andando al ferro: “Quello è stato il momento più doloroso dal giorno in cui mi ero infortunato, ma nella mia mente, se vado là fuori per giocare, è come se niente avesse importanza”.
Le Finals 2022
Tatum ha anche parlato di come si è sentito dopo il KO per 4-2 contro i Golden State Warriors: “L'immagine di loro che festeggiano sul nostro campo è qualcosa che non dimenticherò mai, è un'immagine alla quale penso tutti i giorni - aggiunge - Vorresti subito rigiocarla invece no, devi ripartire da zero: riposare, prepararti per il Training camp…fare tutto il processo”.
Tatum ha raccontato di aver rivisto la serie ammettendo: “Sento di aver abbandonato i miei compagni nel momento più importante e questo mi ferisce di più di quello che pensa la gente, mi sentivo miserabile e ci è voluto del tempo prima di tornare a godermi al vita con la mia famiglia - aggiunge - È stato difficile, ero rimasto chiuso in casa 4 giorni, le persone non sanno quando io e i miei compagni abbiamo lavorato duramente e siamo stati davvero vicini, è la peggior sensazione al mondo”.
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