Tortona, la terza incomoda che sogna...e vuole riscattarsi

Andiamo a fare il punto della situazione in casa Bertram e su come giocarsi le proprie carte in un campionato forse non così scontato.

Scritto da Filippo Albanelli  | 
Claudio Degasperi

Andiamo a fare il punto della situazione in casa Bertram e su come giocarsi le proprie carte in un campionato forse non così scontato.

Dopo aver terminato decisamente sopra le aspettative l’anno da neopromossa, gli obbiettivi di questa stagione della Bertram Tortona erano di confermarsi e magari insidiare ancor di più Olimpia Milano e Virtus Bologna. 

Un'accurata campagna acquisti e la saggia decisione di non prendere parte per questa stagione a manifestazioni europee (Eurocup) per consolidare l'ottimo lavoro svolto l'anno scorso da coach Ramondino hanno subito dato i frutti: Tortona comincia la stagione con 5-0 e oggi occupa il 3° posto (24 punti con 12-5) a 2 punti dalla coppia capolista Olimpia-Virtus. Alle prossime Final Eight di Copa Italia entra come testa di serie #3, sul lato di quella Virtus Bologna che ha sconfitto proprio l'anno scorso in semifinale e recentemente in campionato tra le mura amiche del PalaFerraris. 

Il gioco è sempre un piacere per gli occhi, il nucleo della passata stagione non è sceso di rendimento e i nuovi non stanno facendo rimpiangere i partite, sopratutto uno.

Semaj, l'uomo giusto

Una campagna acquisti molto accurata che ha avuto in Semaj Christon il grande colpo. Tortona l'anno scorso ha mostrato un gioco meraviglioso, un gioco corale che aveva l'asse Daum-Macura sugli scudi ben supportato dalla regia di Chris Wright e dalle fiammate di JaKarr Sanders oltre alla solidità di Tyler Cain
Mancava però il maschio alpha, il leader, il go-to-guy, il generale in campo a cui dare la palla che scotta e quello a cui affidarsi nei momenti topici o complicati. Eccolo: Semaj Christon.

Giramondo che ha giocato ovunque e i qualunque competizione e sempre lasciando il segno, Christon si è subito ambientato e capito il ruolo di cui Ramondino aveva bisogno, il campo parla chiaramente: 14.2 punti, 5.6 assist per 14.4 di valutazione in 29' di utilizzo. Ma più dei numeri è proprio la personalità tecnica ed emotiva che si percepisce quando l'ex Ulm è in campo, una personalità che “contagia” il resto della squadra. 

Tortona, non solo attacco

Si parla sempre di come Tortona sia una macchina perfetta in attacco e si parla davvero poco di come non sia da meno in fase difensiva, e lo dimostra il fatto che sia la terza migliore difesa del campionato per punti concessi (76,2) superando proprio la Virtus Bologna in questo momento ferma a 77,6. Un'altra statistica molto interessante è quella che indica la percentuale di realizzazione concessa, la Bertram è prima con 41,3 %, questo ci fa capire di come questa squadra in realtà possa utilizzare anche ai playoff la difesa come arma principale, e dovrà farlo cercando come ha sempre fatto di togliere dal gioco i punti cardine offensivi delle alle squadre con difensori eccellenti come JP Macura e Mike Daum, senza però dimenticarsi della leadership e importanza citate prima su Christon. 

La grande occasione…per il riscatto

In questa prima parte di stagione Tortona ha battuto la Virtus (reduce dal doppio turno in Eurolega) e ha perso malamente al Forum contro Milano nell'unico match dove i piemontesi non sono mai stati in partita. Con la Reyer Venezia che sta vivendo il momento più complicato degli ultimi anni (ne parleremo domani) e la lunatica coppia Pesaro-Varese, Tortona oggi è a tutti gli effetti la terza incomoda nella sfida tra Milano e Bologna e mai come quest'anno non è tutto così scontato.

No coppe, no pressione, fondamenta rinforzate dall'anno scorso, il leader che mancava, una piazza entusiasta, un grande allenatore in un campionato dove sta consolidando il suo status di terza incomoda. È il momento…per riscattare la Supercoppa.

Esatto. Tortona ancora oggi si mangia le mani per l'occasione gettata al vento a Brescia quando in palio c'era la Supercoppa: Milano e Bologna erano palesemente fuori forma (la semifinale fra le due fu uno scempio) ma  la Bertram perse in volata a sorpresa contro Sassari.
Un match che i ragazzi di Ramondino avevano in mano e che avrebbe aperto le porte per potersi giocare a pari carte (se non migliori in quel momento) il trofeo con la Segafredo.

Oggi la situazione vede un'Olimpia che con l'arrivo di Napier forse ha ritrovato serenità in una stagione complicata in attesa dei rientri di Shields e Pangos e la Virtus è alle prese con la prima stagione da doppio impegno ed  è ancora in lotta Playoff in Eurolega: entrambe le corazzate stanno “lasciando qualcosa sul tavolo" ed è qui che Tortona deve crederci specialmente adesso che arrivano le Final Eight.
Battere Milano e Virtus in una serie è molto complicato ma in gara singola tutto può accadere, specialmente adesso visto momento delle due favorite, e le imminenti Final Eight “in casa” a Torino potrebbero essere l'occasione giusta per il Derthona di lasciare un segno importante nella sua storia e mandare anche un messaggio.

 


💬 Commenti