Hard Drive Team 2019/20: Atlanta Hawks
Continuiamo con le squadre che stanno cercando di uscire da un trend negativo avendo comunque idee chiare sul da farsi nell’immediato futuro. Ci occupiamo oggi degli Atlanta Hawks.
Non si può dire che agli Atlanta Hawks non abbiano idee chiare. Travis Schlenk, G.M. della squadra della Georgia, ha deciso molto velocemente come muoversi per cercare di dare un futuro roseo alla sua franchigia. Si punta sui giovani, sul draft, almeno per ora.
Mettendo comunque all’interno del roster dei veterani e dei giocatori già rodati nella NBA, che non abbiano smanie di protagonismo, e che possano essere utili nel far tornare gli Hawks al vertice della Eastern Conference. Che sia un processo non esattamente rapido è ben chiaro a tutti, ed in quanto tempo il progetto possa andare in porto non è una priorità, almeno nell’immediato futuro.
Di sicuro si sta cercando di emulare la strada aperta da una squadra a caso su una baia della California, sperando che i brutti anatroccoli, che poi così brutti non sono, diventino dei cigni. La scorsa stagione, malgrado il record alla fine abbia recitato un 29-53, non è stata vista così perdente, e le facce nel management e nel coaching staff di Atlanta non erano così sconfortate.
Perchè si sono iniziati ad intravedere quei passi, piccoli, che sono però indice di possibile crescita. Nei giovani soprattutto, in chi magari scelto con qualche scetticismo di troppo, ha invece confermato quanto di buono venisse detto e scritto su di lui. Questa stagione inizia a diventare importante. Magari non decisiva, ma di sicuro ci si aspetta una crescita sia nei risultati, che nella continuità di rendimento sul campo.
COACH: Confermatissimo Lloyd Pierce. Personalmente credo che abbia fatto un ottimo lavoro sui rookie, aspettandoli e lasciando che potessero tranquillamente sbagliare senza che venisse messa in discussione la loro importanza nel progetto Hawks. E ha saputo far calare i veterani in questa realtà, non facile, ma in cui tutti devono mettere il loro mattoncino. Un head coach che lavora e tanto, ed i risultati si vedranno sicuramente.
CONFERMATI: Da chi iniziare se non Trae Young. Strepitosa stagione da rookie, specie per come è maturata, inizio tranquillo, uno a cui, appunto, è stato consentito di poter sbagliare, e finale entusiasmante, condito anche da alcune giocate vincenti quando la palla scottava parecchio. Ha voglia, lo si è capito, e lavora molto per emergere. Il futuro di questa franchigia passa da lui, sicuramente. E con lui è piaciuta anche l’altra giovane guardia, Kevin Huerter, meno atteso al primo anno rispetto a Young, è comunque riuscito a far vedere belle cose, ed anche lui sembra destinato a poter crescere, e tanto. Il terzo del triangolo giovane, ma non meno importante, anzi, è John Collins.
Stagione anche per lui in notevole crescita quella scorsa, ha fatto vedere di essere qualcosa di più che un giocatore di grande esplosività fisica. Un altro giovane talento su cui gli Hawks fanno affidamento per il futuro, nemmeno troppo lontano. Alex Len ha giocato una stagione abbastanza sorprendente per continuità e concentrazione in campo. E si è scoperto insospettabile tiratore da tre punti. Calcolando il ruolo e la stazza, se dovesse proseguire nei miglioramenti sarebbe una gran bella cosa. DeAndrè Bembry si è ricamato un ruolo da specialista in uscita dalla panchina. In questa lega ed in questa squadra c’è spazio anche per lui.
NUOVI ARRIVI: Tanti e interessanti. Iniziamo anche in questo caso dal draft, visto come si sono mossi per poter avere ottime scelte gli Hawks. Alla #4 è stato scelto De’Andre Hunter, l’eroe di Virginia University nelle scorse Final Four NCAA. Ala con tanti punti nelle mani, attaccante/tiratore che sembra già pronto per il piano superiore. Con la #10 Cameron Reddish, altra ala tiratrice da Duke. Molto simile sia fisicamente che tecnicamente ad Hunter, ha in più la dote di essere molto aggressivo in difesa. Buon ultimo, tra le scelte con la #34 è arrivato Bruno Fernando. L’angolano è un lungo di grande dinamismo, rimbalzista, intimidatore. Non so bene quanto spazio potrà trovare, ma in questo contesto potrebbero esserci minuti. Jabari Parker si è ricollocato in Georgia dalla free agency. I suoi problemi fisici sono noti, ma in questo contesto, calcolando il minutaggio che potrebbe avere, sarà una sicura addizione. E sono curioso del tipo di impatto che il duo Evan Turner e Chandler Parsons potrà avere in questo roster.
Entrambi sembrano essere nella fase calante della carriera, ma entrambi anche durante l’ultima stagione hanno dimostrato che qualcosa potrebbero ancora dirlo. Soprattutto in un roster che di qualche veterano con esperienza ha sicuramente bisogno. Dai Nets, via trade, è approdato Allen Crabbe. Anche qui, complici gli infortuni, forse il meglio lo abbiamo già dato, è comunque un giocatore di ruolo, con punti nelle mani, che potrebbe rendersi utile, problemi fisici a parte. Damian Jones ha un fisico con cui ha dimostrato di poter giocare nella NBA, se restasse sano i minuti per lui non mancheranno di sicuro.
DUE PAROLE SU: Vince Carter, 21 stagioni nella lega, 1481 partite di regular season giocate, in totale 45491 minuti, alla sua stagione finale, ma non a portare asciugamani. Qualcosa da dire, nello spogliatoio ed in campo ce l’ha ancora. Buon ultimo anno Vincredible.
PCT.PLAYOFF: 50%-Sarà una percentuale azzardata ma all’Est tutto può succedere, e gli Hawks potrebbero anche riuscire a trovare un posto al sole, talento e esperienza ce ne sono entrambi.
Arrivederci a domani con i Washington Wizards
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