Final Eight 2025, Milano esce alla distanza e vola in finale: Brescia KO!
La Germani gioca tre quarti di grande intensità ma nell’ultima metà si deve arrendere ai campioni d’Italia: le considerazioni
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La Germani gioca tre quarti di grande intensità ma nell’ultima metà si deve arrendere ai campioni d’Italia: le considerazioni
FINAL EIGHT 2025
SEMIFINALE
Germani Brescia (#1) - Olimpia Milano (#5)
La partita inizia e l’Olimpia azzanna subito la partita: Mannion apre le danze e Shileds lo segue. I meneghini sembrano più padroni del campo, mentre la Germani fatica a trovare ritmo. Miro Bilan, sottotono contro Tortona, è il più reattivo dei suoi. Della Valle, non al massimo, si sblocca sul finire del quarto e, insieme a Burnell, famelico, riesce a riportare in parità i conti dopo l’inizio difficile. Nel secondo quarto la storia cambia poco: Bilan c’è sotto le plance e si fa sentire, mentre l’asse Mannion-Shields continua a dare i suoi frutti. LeDay assente ingiustificato, Mirotic limitato dalla sua condizione fisica. Il terzo quarto continua sulla falsariga dei primi due e con gli stessi protagonisti, Bilan e Shields, ma con un Mirotic in miglioramento. Di fatto, dopo 30’, nessun break, nessuno strappo che indirizzi il match (52-51). La cesura del match sembra essere segnata dall’unica vera giocata da highlights: un tiro allo scadere dei 24” di Tonut a inizio quarto quarto. Risveglia il palazzo e dà carica a Milano: è un segno. Da lì l’Olimpia alza la testa e guadagna vantaggio. Brescia non riesce a reagire e finisce a 4’ dalla fine sotto di 11, dopo una tripla con tanto, troppo, spazio concessa a Ricci. Nel finale ogni tentativo della Leonessa si spegne sul ferro e Shields non manca di gonfiare la retina. Milano è in finale.
Germani Brescia - Olimpia Milano, le considerazioni
- È una semifinale e si vede: partita più vicina agli scacchi che alla pallacanestro. I primi due quarti procedono a singhiozzi per i numerosi falli fischiati. Tutti bramano la palla. Le squadre, poi, sbagliano parecchio e gli allenatori modificano spesso i quintetti in cerca dell'assetto giusto. Ritmo alto e denti stretti anche nella seconda metà di gioco. La partita resta tesissima fin quando Milano mette il muso davanti a quasi metà ultimo quarto. Alla fine, vince Milano perché sfrutta a pieno le defaillances di Brescia in difesa e la sua poca lucidità in attacco. Per la finale si spera in uno spettacolo diverso: oggi più contenti gli analisti che i tifosi.
- Mirotic non è al meglio delle sue possibilità e, purtroppo, non è una novità. Dopo i 15’ di campo contro la Virtus, poco entusiasmanti, anche oggi fatica ad entrare in partita. Messina lo chiama in causa a fine primo quarto: rifiuta un tiro senza dubbio a sua portata e il suo scarico si trasforma in una banale palla persa. Il primo canestro arriva a fine secondo quarto, un sottomano poco impegnativo. Nella seconda metà di gioco, nei momenti di evidente difficoltà, Messina lo inserisce sperando di ricavarne il massimo. Nikola ne ripaga la fiducia e risponde con 8 punti a fine fine terzo quarto: oro per Messina e l’Olimpia che si prepara a mettere le mani sulla partita. Chiude con 14 punti, 6 rimbalzi in 20’. Fa ben sperare per la finale.
- Dall’altra parte del campo anche Della Valle (4 punti, 3 assist, con 4 palle perse)ha dato sin da subito segnali poco incoraggianti. Il colpo, rimediato nel quarto di finale contro Tortona, evidentemente ha inciso. Attira su di lui la difesa, ma è chiaro che non può essere cercato come principale terminale offensivo.
- Burnell è per spirito di sacrificio il migliore dei suoi. Difende bene su LeDay, che risente della marcatura, ed è subito pronto a ripartire in contropiede. Chiude la prima metà di gioco con 6 punti e 3 assist. Nella seconda metà di gioco, però, scompare del tutto in attacco (alla fine il suo tabellino resta pressocché inalterato); in difesa continua a dare tutto sè stesso, ma c’era più bisogno del Burnell in versione Tortona. A fine partita è quello che accusa maggiormente la sconfitta.
- Bilan fa una partita da vero e proprio leader, ma silenzioso. È l’unico dal rendimento costante. Oggi: 17 punti, 8 rimbalzi, 4 assist. Poeta era stato chiaro in conferenza post-Tortona: uno come lui, nel bene e nel male, va cercato e coinvolto. Sempre. Purtroppo la sua prestazione non basta alla Germani per mettere le mani sulla finale. Ma, occhio, Miro ha dimostrato di saper dire la sua anche quando la palla scotta già dalla contesa iniziale.
- Dov’è finito Zach LeDay? Non entra mai in campo ed è, infatti, cercato poco dai compagni. A inizio quarto quarto, con a referto solo 2 punti, viene richiamato in panchina perché gravato di ben 4 falli. Messina lo gela con lo sguardo. Che sia la finale il “suo” momento?
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