Hard Drive Team 2019/20: Charlotte Hornets

Una squadra che sembra pronta ad entrare in una doppia crisi, tecnica e societaria, che affronta la prossima stagione con tante ombre e pochissime luci. Ci occupiamo oggi degli Charlotte Hornets. La stagione che sta per iniziare sarà tutt’altro che facile per gli Charlotte Hornets. La franchigia del North Carolina, che stava cercando di ricostruirsi intorno ad un giocatore di primo livello NBA, ha perso proprio quel giocatore, Walker, durante la free agency, che ha preferito scegliere un progetto a detta sua più vincente, andando a guadagnare meno. Terry Rozier - Charlotte HornetsE quando la tua stella prende questa decisione, è chiaro che tutto quello che avevi previsto e che stavi tentando di costruire va velocemente a signorine di facili costumi. E, tutto sommato, a questi Hornets probabilmente mancava davvero poco per poter ambire a diventare davvero competitivi nella Eastern Conference, soprattutto al netto di come ci si presenta ai nastri di partenza della regular season. La scorsa stagione si era chiusa con un 39-43 che era parso un piccolo segnale di ripresa, rispetto alle annate precedenti. Post season fallita di poco, con una squadra abbastanza giovane e nuova, dove il conoscersi poco alla volta aveva comunque portato a lottare fino alla fine per i playoffs. E si era anche vista un’impronta di quello che sarebbe potuto essere il futuro degli Hornets, a livello di gioco espresso in campo. Invece durante l’estate i due giocatori che più avevano brillato, offensivamente, per Charlotte, hanno deciso di cambiare maglia, entrambi non esattamente per i soldi. Inoltre il proprietario della franchigia, Michael Jordan per chi non lo sapesse, ha ceduto parte del controllo dei suoi Hornets a due investitori newyorkesi. Indipendentemente dalle quote vendute l’idea che MJ si sia stancato del non ottenere nulla e stia cercando una via d’uscita sembrerebbe essere concreta. Ed anche questo non può che generare caos laddove per risollevarsi servirebbe serenità sotto tutti i punti di vista. Non si capisce bene cosa aspettarsi dalla stagione 2019/20 degli Hornets. Sarebbe già importante trovare una base di giocatori su cui poter credere di far nascere un progetto. Vedremo cosa succederà. COACH: Confermatissimo James Borrego. Nella confusione almeno una certezza. Anche se il suo record è negativo, rimane uno degli allenatori di questa nouvelle vague più considerati. Quest’anno dovrà ricostruire un’identità a questi hornets, dando priorità, ricercando un leader, e dovrà evitare che ognuno giochi per se stesso pensando più alle proprie statistiche che ha creare un gruppo. Certo la cosa non sarà facilissima, non sapendo bene cosa aspettarsi dal futuro. CONFERMATI: Iniziamo da Nicolas Batum. Sarà lui uno dei veterani che dovranno aiutare coach Borrego a gestire le anime giovani del roster. Oltre a questo la sua presenza in campo dovrà essere costante e continua sui due lati del campo. Ad aiutarlo ci sarà Marvin Williams, il ragazzo di casa. Alla sua sesta stagione qui, dovrà tornare più protagonista offensivamente, diventando leader soprattutto nello spogliatoio. A chiudere il trio di veterani, Michael Kidd-Gilchrist. La stagione scorsa è parso migliorare fisicamente, ma peggiorare statisticamente e nell’apporto in campo. Occorrerebbe un cambio di tendenza. Miles Bridges ha giocato un’onesta stagione da rookie, facendo vedere gesti atletici notevoli. Adesso, però, deve trovare una crescita che vada oltre alle mirabolanti schiacciate. Il futuro di questi Hornets passa anche attraverso il suo maturare velocemente. E anche da Malik Monk ci si aspetta che finalmente mostri quel talento che fino ad ora ha faticato, e tanto, ad uscire. Adesso serve il genio, non la sregolatezza. Bismack Biyombo è rimasto, malgrado i tentativi di cederlo a chiunque. Rimbalzi, intimidazione, rapidità, ed un contratto stupefacente per quello che riesce a dare. Ma avrà minuti importanti. Willy Hernangomez ha tecnica e talento per ambire allo starting five di questa squadra. Avrà finalmente lo spazio per dimostrare il suo valore. Ed il suo “rivale” per il quintetto è Cody Zeller, giocatore di grande affidabilità, che si sa sempre cosa può dare sotto i tabelloni, ma che funziona meglio dalla panchina. Dwayne Bacon e Devontè Graham sono la linea giovane, che ha voglia di emergere, e che con le discrete prestazioni durante la stagione scorsa si è guadagnata la riconferma. Attenzione che a volte da queste situazioni possono uscire giocatori interessanti. NUOVI ARRIVI: Praticamente tutti dal draft. #12 P.J. Washington, ala tiratrice, di gran talento offensivo, avrà spazio e minuti. Anche Jalen McDaniels, PF scelto alla #52, è uno di quei giocatori che potrebbero piacere a coach Borrego perché tende a sporcarsi le ginocchia su un parquet. E qui avrà una bella chance per dimostrare di valere questo palcoscenico. Interessante la vicenda dei gemelli Caleb e Cody Martin. Cody è stato scelto alla 36, Caleb è arrivato da undrafted. Eppure dei due Caleb dava l’idea di essere il più talentuoso, specie in attacco. Ma Cody è sempre stato più continuo, e con più voglia di difendere. Vediamo chi dei due, oppure entrambi, otterrà quello che vuole. DUE PAROLE SU: L’unico vero acquisto di Charlotte è Terry Rozier, arrivato nella trade Walker. Qui avrà in mano le chiavi tecniche offensive della squadra. Ci teneva a fare il titolare, adesso ne avrà l’occasione. Certo non esattamente in un luogo con elevate ambizioni, ma attenti alla volontà di ferro di Scary Terry. PCT.PLAYOFFS: 30%- Non lo si può definire nemmeno anno di transizione. La post season sarebbe un miracolo tecnico a cui si fa fatica a credere. Ma il futuro degli Hornets appare davvero tanto nebuloso.

Arrivederci a domani con i Detroit Pistons


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