Kyle Hines saluta Milano e la pallacanestro: GRAZIE LEGGENDA

La leggenda del basket europeo ha deciso di appendere le scarpe al chiodo e lo ha fatto da vincente, come la sua carriera

Scritto da FMB  | 

La leggenda del basket europeo ha deciso di appendere le scarpe al chiodo e lo ha fatto da vincente, come la sua carriera.

La scena della cerimonia di G4 con Nik Melli che consegna lo scudetto a Kyle Hines per farglielo alzare è stata emblematica come le parole, perfette, sempre del capitano al media day: “Kyle, insieme a Chacho e a Gigi, ha cambiato un po’ quella che poteva essere la percezione di Olimpia Milano in Europa. Chacho aveva alzato la Coppa del primo scudetto, mi sembrava giusto che Kyle potesse avere anche lui questo momento. Non so quali saranno le sue decisioni, non ho idea di cosa potrà o meno fare, però mi sembrava giusto che nel corridoio del Forum ci fosse una foto di lui con la Coppa in mano”.

Ed infatti l'immagine di Hines che lascia il Cesare Rubini Court è stata l'ultima immagine che ritrae la leggenda di Olympiacos e CSKA in uniforme da gara. Hines oggi ha annunciato ufficialmente il ritiro. Una carriera iniziata nel 2008 a Veroli (A2), dopo non esser stato scelto al Draft NBA 2008, e che lo ha visto per 4 volte alzare l'Eurolega da protagonista con Olympiacos e CSKA Mosca diventando una delle più importanti leggende della pallacanestro Europea non solo per i trofei alzati.

Il simbolo 

Hines è stato IL SIMBOLO dell'Olimpia di coach Ettore Messina, non a caso fu lui il primo acquisto del coach nella sua prima stagione al comando (quella post-Covid). Se vuoi dare vita ad un progetto vincente il primo tassello deve essere un giocatore vincente e Hines rappresenta  tutte le qualità del vero vincente. Dedizione al lavoro, leadership, carattere, sportività, determinazione, intelligenza.

Hines è l'impersonificazione del lavoro quotidiano in palestra. Non ha il fisico dominante di Lessort, non ha le leve infinite di Tavares, non ha l'arsenale offensivo e sensibilità nei polpastrelli di Vujcic ma gioca centro pur essendo alto 1.98 e  pochissimi gli hanno proverbialmente “mangiato in testa” in tutta Europa. Hines ha lavorato duramente sul come poter rendere al meglio le sue doti fisiche:  le sue difese non sono fisiche o aggressive ma intelligenti nell'economia della squadra (3 volte nominato Best Defeder dell'Eurolega) e questo lo ha sempre portato ad avere la posizione corretta a rimbalzo (2° All Time con 1885) altro punto forte del suo gioco. A questo va aggiunta anche la capacità, figlia di una vita spesa sui playground, di portare su palla e di attaccare il canestro come una guardia diventando una risorsa tattica da giocare.

Non si vince quello che ha vinto Hines da protagonista senza queste caratteristiche arrivando anche ad essere il primo giocatore per partite giocate nella storia dell’EuroLeague (425), tutte le sue qualità racchiuse nella sua giocata più iconica, la stoppata (3° All Time con 380). Le stoppate di Hines sono esattamente come quelle di Tim Duncan, non sono prodigi atletici con balzi di 2 metri ma frutto di tempismo, attenzione, studio dell'avversario, conoscenza del gioco tutto a messo a disposizione della sua imponente forza muscolare. La più leggendaria per spettacolarità rimarrà sempre quella in maglia a Olimpia rifilata a Bolomboy in quel di Mosca, mentre la più decisiva è quella in G5 dei Playoffs contro il Bayern Monaco contro Baldwin IV per portare l'Olimpia alle Final Four di Colonia. 

Il messaggio d'addio all'Olimpia

Milano, 
Credo che il momento sia arrivato. Con l'inizio della nuova stagione, è arrivato il momento di chiudere il nostro capitolo insieme. 
Grazie per gli ultimi quattro anni trascorsi insieme. Avete fatto sentire me e la mia famiglia a casa fin dall'inizio. È difficile per me esprimere a parole il significato che avete per me e la gratitudine che nutro per tutti voi. 
Gli ultimi due mesi mi hanno dato l'opportunità di riflettere su tutti i bei momenti trascorsi insieme. Festeggiare una Final Four di Eurolega. Vincere due volte la Coppa Italia e andare contro i pronostici e vincere il campionato italiano per tre volte di fila. 
Grazie per l'amore, l'ammirazione e il sostegno che mi avete dimostrato in questi 4 anni. Abbiamo lottato tutti duramente per rendere l'Olimpia Milano una squadra e un club di cui la città e tutti i tifosi potessero essere orgogliosi in tutta Europa.
Grazie al signor Armani, al signor Dell'Orco e al Gruppo Armani per avermi dato l'opportunità di rappresentare il vostro club. 
Grazie a coach Messina e allo staff tecnico per la possibilità di imparare, crescere e costruire con voi ogni giorno. 
Grazie a Christos e al resto dello staff del front office. 
Grazie a tutti coloro che in ufficio fanno tutto il lavoro dietro le quinte che passa inosservato. 
Pippo, Gianmarco e Andrea vi ringraziano per l'innumerevole lavoro che ci ha permesso di vivere nel modo più confortevole possibile a Milano. 
Grazie allo staff del Forum per aver sempre ospitato la mia famiglia durante le partite e gli eventi. 
Lo staff di Fisioterapia e Performance vi ringrazia per avermi sempre aiutato a prepararmi per essere in grado di dare il meglio di me in campo anche alla mia età avanzata. “Ale tieni il mio tavolo riservato” 
A tutti coloro che ho incontrato lungo la mia strada mentre vivevo a Milano, nei ristoranti, al supermercato, al parco o semplicemente in giro per la città con la mia famiglia, grazie a tutti. È sempre stato amore. Tutti voi avete avuto un ruolo importante nella nostra vita, rendendo Milano più simile a casa. 
Ai miei compagni di squadra, abbiamo fatto un viaggio incredibile insieme. Siamo legati per sempre, qualunque cosa accada!!! 
Anche se questo capitolo si sta chiudendo, sono sicuro che ci sarà un'opportunità in futuro per iniziare un altro capitolo a Milano.
A prescindere da tutto, Milano sarà sempre nei miei cuori. 


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