Mondiali 2023, il pagellone della competizione

Da 0 a 10 andiamo a dare i voti all'edizione 2034 della competizione intercontinentale che ha visto trionfare la Germania.

Scritto da FMB  | 

Da 0 a 10 andiamo a dare i voti all'edizione 2034 della competizione intercontinentale che ha visto trionfare la Germania.

I Mondiali 2023 sono agli archivi con il primo storico trionfo della Germania. La Serbia torna a respirare l'aria che le appartiene mentre il Canada bussa ai piani alti a differenza dei cugini di Team USA battuti per il 3° posto.

Andiamo a dare i voti a questa rassegna iridata dove, chiaramente, non c'è l'Italia visto che ci sarà un editoriale dedicato alle 12:00.

MONDIALI 2023, IL PAGELLONE

Voto 0 a basket asiatico - Anni, anni, anni fa la Cina ma in generale il basket asiatico avevano un progetto futuribile per mettersi sulla mappa della pallacanestro mondiale. No sta andando come sperato. L'Asia sarà rappresentata a Parigi dal Giappone in quanto miglior squadra piazzata a questi Mondiali al 19° posto senza la sua stella Rui Hachimura. La Cina ha chiuso al 29° posto a conferma che, come nel calcio, non riesce a mettere le fondamenta.

Voto 1 alla Francia - Preoccupante. Data da tutti come favorita a competere, uscita al 1° turno con segnali molto preoccupanti dalla vecchia guardia. Fortuna che i Giochi si disputeranno a casa loro ma Wembanyama è già chiamato a caricarsi sulle spalle una Nazionale forse arrivata ai titoli di coda nei suoi veterani.

Voto 2 al format dei Mondiali:  Troppe squadre (32) e format sbagliato ed ingiusto se si pensa che dopo la fase a gironi ce ne è un'altra e una squadra può anche perdere e accedere comunque ai tabellone ad eliminazione diretta come Canada, Stati Uniti, Serbia. È una battaglia persa, lo so.

Voto 3 a Luka Doncic - Fenomeno eh però il suo atteggiamento ha stufato. Va bene giocare sullo status di superstar ma passare tutti e 40 i minuti a protestare, scherzare in maniera sarcastica o, peggio, ridere in faccia agli arbitri ha anche un po' stufato. Anche perché poi quando entra in quella spirale diventa nocivo e dannoso per se stesso e la sua squadra. Il siparietto a gioco durante Italia-Slovenia con l'arbitro che va a prendere il pallone e Doncic se lo sposta nell'altra mano è stato indecente. Poi se lo fa lui “è un figo” lo fa un altro viene crocifisso. 

Voto 4 a Team USA - Neanche a medaglia. Ormai la regola è abbastanza chiara e Steve Kerr è inutile che vada in conferenza stampa a dire “Non siamo più nel 1992”. MADDAI!? O portano i migliori con IL migliore (vedi KD a Tokyo) o perdono. Anche questa squadra sperimentale, come nel 2019 in Cina con Popovich, si è inceppata nel match più importante contro una squadra solamente meglio organizzata e più intensa con anche la beffa di aver perso il derby contro il Canada. L'unico giocatore che merita Parigi è Austin Reaves.

Voto 5 alla Spagna - Campione d'Europa e del Mondo in carica, nulla da ridire se per una volta nella loro infinta gloriosa storia toppano un torneo però la sola assenza di Lorenzo Brown (oltre a quella per motivi personali di Ricky Rubio) si è sentita e non poco nell'economia degli iberici: gli ultimi 5' contro il Canada, con il match in controllo, sono la prova che anche loro senza certi giocatori e con il ricambio generazionale possono inciampare.

Voto 6 alla Lituania - La vera protagonista dei Mondiali. Il loro miracolo contro gli Stati Uniti ha: “rovinato” il nostro Mondiale, ridato fiducia alla Serbia che li ha massacrati per poi chiudere al 6° posto perdendo il derby contro la Lettonia. Battute a parte, la Lituania senza Sabonis non partiva con grandi ambizioni in questi Mondiali, hanno lasciato il segno con il successo su Team USA e al Pre-Olimpico con Domantas Sabonis partiranno nettamente favoriti per andare a Parigi.

Voto 7 al Canada - Questi a Parigi con possibilmente Jamal Murray ed Andrew Wiggins verranno per il “big prize”. Hanno pagato, un po' come i cugini statunitensi, la troppa fisicità (Brasile) e le squadre ben organizzate in difesa (Serbia e Spagna) ma alla fine un bronzo stra-meritato, Shai Gilgeous-Alexander top 3 per l'MVP e un Dillon Brooks che quando non fa il clown e gioca seriamente si dimostra a livello FIBA un “cagnaccio” e uomo decisivo.

Voto 8 a Luca Banchi - Dove sta la sorpresa? Un grande allenatore che da anni lavora su questo gruppo e lo ha portato ad un risultato storico senza la sua stella (Porzingis). Il Mondiale stratosferico di Zagars è il trionfo del lavoro di Banchi che non ha mai ricevuto il vero rispetto che merita. Uno dei migliori allenatori italiani degli ultimi anni, non solo per i successi a Siena e Milano. 

Voto 9 alla Serbia - Mondiale più serbo non potevano giocare. La triste vicenda di Simanic ha unito un gruppo che, scampato Team USA, ha riacceso il fuoco dell'orgoglio dei bei tempi giocando due partite a limite della perfezione contro Lituania e Canada. In finale fino all'ultimo ci hanno provato contro un avversario più forte e a momenti non ci scappa il colpo gobbo. Aleska Avramovic il simbolo di questa spedizione oltre alla classe smisurata di Bogi…Una medaglia d'argento che vale una boccata d'ossigeno dopo le durissime delusioni degli ultimi anni ma sorge un dubbio: senza 6 giocatori (Nikola Jokic, Vasilije Micic, Nemanja Nedovic, Milos Teodosic, Aleksej Pokusevski, Nikola Kalinic, Vladimir Lucic) la Serbia è stata ad una tripla dall'angolo per puntare all'oro rimostrando quella solidità di gruppo dispersa, a Parigi che squadra vedremo con i vari rientri?

Voto 10 a Dennis Schroder - L'uomo del mondiale. La Germania è stata meravigliosa per gioco, organizzazione e mentalità ma l'ex Lakers è stato il simbolo. Ogni volta che i tedeschi giocano il punto era sempre sulla stabilità mentale/emotiva di Schroder e in questi Mondiali è stato quasi perfetto. Il litigio con coach Herbert, il passaggio a vuoto con brivido contro la Lettonia sono state le uniche sbandate di un Mondiale che ha visto il neo-Raptor cinico, pragmatico e generale in campo sia contro Team USA che in finale con il layup del KO. I fratelli Wagner, Theis, Voigtmann, Lo, Obst, Bonga hanno tutti dato un contributo decisivo in questo oro leggendario, ma senza QUESTO Schroder al comando delle operazioni questo oro leggendario non sarebbe arrivato. Titolo di MVP giusto per un giocatore che dagli Europei dell'anno scorso ha ritrovato serenità e forse, finalmente, si toglierà l'etichetta di “bravo ma è una testa calda”.

 

 


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