NBA 2020/21: Eastern Conference Preview
L’attesa è finita. Si riparte, finalmente. Dopo una off season tra le più corte mai verificatesi, Martedì 22 Dicembre inizia la Regular Season della stagione NBA 2020/21
L’attesa è finita. Si riparte, finalmente. Dopo una off season tra le più corte mai verificatesi, Martedì 22 Dicembre inizia la Regular Season della stagione NBA 2020/21.
Anche noi siamo pronti ai blocchi di partenza per seguire questa stagione che si prospetta decisamente interessante, al di là delle variabili infinite legate alle problematiche del momento storico mondiale.
A differenza delle ultime pre season, Basketball-Evolution ha dovuto modificare il format con cui presentavamo le trenta franchigie della lega. Per ragioni legate al mio lavoro ufficiale, il “Doc.” nel nickname non è legato a come schiaccio in campo imitando Julius Erving ma alla mia vera attività ospedaliera, non è stato possibile riproporre Hard Drive Team, con cui si analizzavano una per una tutte le squadre. Per cui siamo tornati ad un format di qualche anno fa, che magari i più affezionati lettori di questa pagina, si l’ho scritto davvero “affezionati lettori”, ricordano.
Faremo due ranking, uno per la Eastern ed uno per la Western Conference, in cui ci saranno le mie otto squadre favorite per raggiungere i playoffs, più quelle che potrebbero candidarsi a entrare nella lotta playoffs, secondo il mio discutibilissimo giudizio.
EASTERN CONFERENCE
1) Milwaukee Bucks: Direi che senza nessun dubbio sono per la terza stagione consecutiva i grandi favoriti per portarsi a casa la posizione #1 ad Est. Che cosa poi se ne facciano nei playoffs è un discorso diverso. La franchigia di coach Budenholzer si è mossa tanto, e anche bene, episodio Bogdan Bogdanovic a parte, per portare giocatori utili alla causa. Ed anche l’aver firmato l’estensione contrattuale a Giannis Antetokounmpo è un segnale forte per tutta la lega. Adesso serve che il basket giocato sia allo stesso livello delle idee manageriali. Ma su questo coach e roster hanno dimostrato, almeno in Regular Season, di saperlo fare. E Jrue Holiday, D.J. Augustin e Torrey Craig, ed anche Bryn Forbes, saranno upgrade interessanti, in grado di dare profondità dove serve.
2) Brooklyn Nets: Sani e completi. Le due parole cardine di questi Nets. Perché in assenza di una injury list elevata, ad est dell’East River si può sognare di essere gli avversari più concreti dei Bucks. Il roster parla chiarissimo. Con in lista Kevin Durant e Kyrie Irving, e pure DeAndre Jordan, Caris LeVert, Spencer Dinwiddie, Jarrett Allen e Joe Harris, non puoi che ambire ad una facile qualificazione alla post season, arrivandoci anche da una posizione alta. E devo ammettere una certa curiosità sul voler vedere Steve Nash alla sua prima apparizione da Head Coach. Intelligenza cestistica di molto sopra alla norma, e voglia di giocare facendo divertire. E se lo Showtime 2.0 fosse in maglia bianconera e si affermasse sulla Eastern Conference? Alla stagione regolare la sentenza definitiva.
3) Boston Celtics: Altra squadra attesa, per nome ed anche possibilità. I Celtics si sono mossi sul mercato, non tantissimo ma credo molto bene, cercando di trovare i giocatori giusti per chiudere finalmente il cerchio del loro roster. Coach Stevens sa che l’ultima chiamata per lui potrebbe avvicinarsi inesorabilmente se non verranno mantenute certe aspettative, perché in Massachussets vorrebbero puntare quest’anno quanto meno alle Finali di Conference. Confermare una grossa parte del roster dello scorso anno, rinunciando solo a chi era ormai diventato il classico pesce fuori dall’acqua, per affiancarci due giocatori di grande esperienza, Tristan Thompson e Jeff Teague, è sembrata a molti la cosa giusta da fare. Lasciando a Jayson Tatum e Jalen Brown il compito di essere leader in campo. In Regular Season non dovrebbero esserci grossi problemi a mantenere le promesse.
4) Miami Heat: I sorprendenti finalisti dello scorso anno avranno tanti occhi puntati addosso in questa stagione. Ma non dovrebbe essere un problema per coach Spoelstra ed i suoi ragazzi. Che arriveranno alla partenza di questa stagione con l’entusiasmo di quanto fatto pochi mesi fa. E che, cosa molto importante, sono praticamente rimasti gli stessi che hanno vinto le Eastern Conference Finals, perché la perdita di Jae Crowder è stata ben bilanciata dalla firma di Maurice Harkless. Essere gli stessi, con maggiore fiducia nei propri mezzi è qualcosa che in questa lega paga sempre. Ed il Jimmy Butler ecumenico della stagione in maglia Heat non può che trarne ulteriore giovamento, in un momento esaltante della sua carriera che sembrava non dover arrivare mai. Lui, Bam Adebayo, Tyler Herro e Duncan Robinson, con l’aggiunta di Goran Dragic, sapranno ritrovare la strada percorsa, perché si è visto il piacere che hanno nel voler giocare insieme. Sarà una stagione ancora piena di soddisfazioni per questa franchigia.
5) tampa bay Raptors: Posizione troppo elevata in questo ranking? Non credo proprio. Credo che i conti con la franchigia del Canada, inizialmente in Florida, a Tampa Bay, si dovranno comunque fare. Fondamentalmente il roster a disposizione di coach Nurse è rimasto simile, almeno nel back court. Certo la perdita di Serge Ibaka, e anche di Marc Gasol, potrebbero farsi sentire. Ma in questo sistema i cm di Alex Len, non esattamente uno sprovveduto nella lega, la ruvidezza di Aron Baynes, reiventatosi anche tiratore da oltre la linea dei tre punti, e la velocità di Chris Boucher potrebbero essere scommesse da vincere. E calcolando che nel roster troverai sempre Kyle Lowry, Fred VanVleet e Pascal Siakam, ecco che problemi nella stagione regolare dovresti non averli. E la nostra posizione #5 potrebbe essere sbagliata per difetto.
6) Philadelphia 76ers: Riusciranno i Sixers a risolvere l’enigma tecnico, ed organizzativo, per poter ambire ad una stagione quanto meno continua e priva di polemiche? A coach Doc Rivers la, difficile ma non impossibile, risposta. Diciamo che la situazione Sixers è ulteriormente complicata dalle continue voci su eventuali trade che non credo aiutino a migliorare il clima dello spogliatoio, ed a preparare, e giocare, la nuova stagione. Di sicuro serve un (nuovo) progetto tecnico, che chiarisca, una volta per tutte, chi comanda sul campo. E, soprattutto, serve che Joel Embiid torni a fare il Joel Embiid in campo. E che a Ben Simmons vengano dati pieni poteri. Altrimenti non si riuscirà ad uscire dall’essere considerati eternamente incompiuti. Certo il roster sembra essersi non esattamente rinforzato nella off season, ma sono arrivati giocatori che se messi nel posto giusto possono rendere davvero tanto. Resta da chiedersi se Philadelphia sia quel posto.
7) Indiana Pacers: Il management dei Pacers ha individuato un preciso responsabile dell’eliminazione terrificante subita agli scorsi playoffs. E a Motor City è arrivato un nuovo coach, Nate Bjorkgren, che dovrebbe prendere questo gruppo e portarlo verso un radioso futuro. Evidentemente hanno considerato di avere un roster all’altezza, perché nella off season non è stato fatto nessun movimento degno di nota. Adesso bisognerà vedere se la ragione è dalla loro parte. Certo al netto degli infortuni questi Pacers hanno dimostrato di essere una franchigia che ha ottime potenzialità per fare una Regular Season tranquilla e arrivare facilmente tra le prime otto. Da qui al riuscire a diventare una contender, o qualcosa di simile agli Heat, personalmente credo che ci sia ancora troppa acqua da attraversare tra le due sponde del fiume. Comunque le certezze saranno le solite, Victor Oladipo, se riuscirà a sciogliere la margherita del resto, non resto, Domantas Sabonis e TJ Warren. Diciamo che manca una second unit di livello per fare quel salto di qualità.
8) Atlanta Hawks: Altra squadra che arriva ai blocchi di partenza con un crescente interesse ed anche un entusiasmo tutto dovuto giustificato. Forse la franchigia che si è mossa meglio, in entrata, di tutta la lega. In un roster giovane e talentuoso, perché se pensi a Trae Young, John Collins e Kevin Huerter sono due parole che ti vengono spontanee, sono stati innestati giocatori di esperienza, e che sanno giocare per vincere. Il famoso upgrade che necessitava una squadra oltretutto molto ben allenata da coach Pierce. E sono curioso di vedere che impatto avranno Danilo Gallinari, Bogdan Bogdanovic ed anche Clint Capela, per molti “aiutato” tanto dal sistema D’Antoni nella crescita statistica. Su Rajon Rondo sappiamo che tutto dipenderà da quale Rondo si presenterà in Georgia, Dr. Jekyll o Mr. Hide. Di sicuro quest’anno sembra quello giusto per guadagnarsi un posto nella post season.
In the Hunt: Nella Eastern Conference tre squadre potrebbero avere da dire qualcosa nella lotta per entrare nelle otto partecipanti al ballo estivo. Iniziando dagli Orlando Magic, qualificatisi alla post season nelle ultime due stagioni. Comunque il roster è praticamente lo stesso dello scorso anno, coach Clifford sa come far rendere bene i suoi giocatori, e ci si aspetta qualcosa di importante da Markelle Fultz, che avrà in mano le redini della squadra. Ben sapendo che apporto possono dare i Nikola Vucevic, Evan Fournier ed Aaron Gordon.
Proseguiamo con i Chicago Bulls, squadra che ha risolto il rebus panchina nel migliore dei modi per il roster a disposizione. Coach Donovan, personalmente un sottovalutato, ha dimostrato di saper far giocare roster giovane e con giocatori in fase di maturazione. Credo che Zach Lavine, Coby White e Lauri Markkanen non possano che trovare giovamento tecnico dalla guida tecnica, e se questi ragazzi trovassero entusiasmo e risultati diventerebbero un ostacolo complicato per molti.
Chiudiamo con gli Charlotte Hornets. Roster che personalmente mi intriga molto, interessantissimo nel back court, totalmente deficitario sotto canestro. Ma attenzione che coach Borrego, un fine conoscitore del gioco, non sappia adattare questa debolezza trasformandola in forza. Talento li dietro ce n’è parecchio, Terry Rozier, Devonte Graham, Miles Bridges sono giovani in rampa di lancio a cui si è aggiunto il più forte dei fratelli Ball, LaMelo, che sembra essere più pronto di Lonzo per questo livello. Quanto meno dovrebbe essere divertenti vederli, se poi arrivassero i risultati ancora meglio.
Arrivederci a domani, sempre alle 12:00 con la Western Conference
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