L.A ai piedi dei Clippers...e l'Ovest trema!
Dovevano tankare, finalmente i ben più nobili cugini gialloviola sarebbero tornati LA squadra di L.A ed invece i Clippers oggi sono il pericolo numero uno dell'Ovest.
Anno cestistico 2018/19, previsioni di tutti gli addetti ai lavori, o presunti tali, compresi noi sia ben chiaro: una squadra ad Hollywood andrà SICURAMENTE ai playoff e saranno RISICURAMENTE i Lakers………
27 Marzo 2019 i Los Angeles Clippers battono i Timberwolves e ottengono la certezza di giocare la post season, e con una posizione di tutto rispetto, mentre i ben più nobili cugini gialloviola guarderanno il tutto in televisione. No, quest’anno i Clippers non sono tornati a fare i Clippers, come in tanti, troppi avevano previsto.
Los Angeles è ancora biancorossoblù, malgrado i riflettori sempre accesi sulle vicende, tristi, dei Lakers, malgrado dopo la trade del 6 Febbraio ancora una volta tutti, risbagliando, li avevano dati per vittime sacrificali e sacrificabili nella corsa ai playoff, con Tobias Harris, Boban Marjanovic e Mike Scott spediti a Philadelphia in cambio di Landry Shamet, Wilson Chandler e Mike Muscala, mandato due giorni dopo ai Lakers per Ivica Zubac. Secondo quei tanti questa trade, e quella in cui Avery Bradley è stato ceduto ai Grizzlies per Garrett Temple e JaMychal Green, erano sinonimo di rebuilding, ma per il futuro. Playoff? Ma stiamo scherzando? La squadra di coach Doc Rivers era destinata a chiamarsi fuori dalla post season, si andava al draft, sperando in una buona posizione. Solo che tutti questi bene informati si sono dimenticati di avvisare Doc Rivers ed i suoi Los Angeles Clippers. Che da li in avanti non si sono più fermati, fino ad arrivare a questi strameritati playoff.
Una sorpresa? Forse.
Oppure una vittoria frutto del lavoro, ottimo, fatto dal front office dei Clippers, che ha dato al proprio coach quei giocatori adatti ad essere allenati da lui, per poter arrivare a giocare quando farà più caldo. Questi playoff sono una vittoria per Steve Ballmer, per Michael Winger, per Doc Rivers, certamente, per Lou Williams, ma soprattutto, e non solo dal punto di vista campanilistico, sono un successo che porta a chiare lettere stampato sopra il nome Danilo Gallinari. https://www.youtube.com/watch?v=1IuvUxLaK2w Danilo all’alba dei trent’anni, ha giocato la sua miglior stagione nella lega. Magari non a livello statistico, ma per leadership, capacità di essere decisivo quando è servito, esempio in campo e nello spogliatoio. Sta giocando una stagione da leader, vero, in una squadra che anche nella post season sarà una cliente difficile da superare. Perchè questi Clippers, anche grazie al loro #8, sono una squadra grintosa, che non molla mai, che segue le indicazioni del proprio coach, giovani, ma con dei veterani che sanno prendere in mano la situazione quando la palla scotta. E che, in questo periodo, sono in una sorta di stato di grazia, dimostrato dal 13-2 con cui hanno chiuso il mese di Marzo, in cui sono stati una delle migliori squadre della lega. Rivers ha saputo amalgamare perfettamente i giovani con i veterani, facendo rendere al massimo delle loro potenzialità anche i nuovi arrivati, che hanno iniziato ad essere utili alla causa da subito. Senza contare la vera forza di questa squadra, quella panchina capace di produrre tanto in poco tempo, con il duo Lou Williams-Montrezl Harrell su tutti. E se per il primo si può parlare di same old story, Harrell ha trovato una stagione incredibile, dove è riuscito ad esprimere il suo talento fisico, su cui è stato messo anche qualcosa di tecnico. Ed alla fine non si può non parlare di coach Doc Rivers. Ha sempre creduto che si potessero raggiungere i playoff, ha allargato le rotazioni, cambiato i quintetti, cercato soluzioni, sperimentato, dove fosse possibile, senza mai perdere di vista la caratteristica combattiva che deve avere una squadra con queste caratteristiche. Una considerazione la dovrebbe avere per il premio di Coach of the Year. Insomma il futuro di questi Clippers sembra radioso, esattamente come il presente, pieno di soddisfazioni e con qualche voglia di rivalsa verso chi li dava davanti alla TV ad Aprile. Los Angeles è ancora RossoBiancoBlu.
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