Finals 2024, considerazioni sulla stagione della Virtus Bologna
La Segafredo non riesce a mandare le finali a gara 5 e ancora una volta esce sul più bello malgrado l'orgoglio ed il cuore dei bianconeri
La Segafredo non riesce a mandare le finali a gara 5 e ancora una volta esce sul più bello malgrado l'orgoglio ed il cuore dei bianconeri
La Virtus manca l'impresa di portare la serie a gara 5 ed è costretta ad arrendersi sotto i colpi di Mirotic. L'Olimpia è campione d'Italia, mentre la Virtus torna a casa con la coda tra le gambe per la terza volta.
Considerazioni
- La sfida tra queste due squadre è ormai un grande classico. Ancora una volta la Virtus arriva in fondo scarica e non in grado di competere con Milano, a differenza della stagione regolare.
Saper gestire gli alti e bassi di una squadra è fondamentale e Messina in questi ultimi due anni l'ha fatto alla grande, arrivando nel momento topico della stagione con la squadra in piena forma. - Cosa vale di più? Un terzo posto in Eurolega fino a gennaio e poi chiuso con un play-in e una finale persa, oppure un percorso europeo sottotono e una campionato vinto?
Certo è che nella prima ipotesi c'è un trofeo in meno in bacheca, ma bisogna anche comprendere la caratura europea che una squadra come la Virtus ha iniziato a creare in così poco tempo (2 anni dell'era Segafredo). - La costruzione del roster è diversa. L'Olimpia ha un budget maggiore e si può permettere di sbagliare uno, due e forse anche tre giocatori, mentre la Virtus no e il prossimo anno chissà se il divario aumenterà visto gli scossoni in società.
- Bologna l'ha persa in gara 1 ed è chiaro. Milano gioca di isolamenti e la Virtus non ha uomini per difendere. Il primo passo di Napier non l'ha tenuto nessuno e il pick tra Napier e Mirotic è sembrato sempre un rebus. Milano aveva più talento e si è visto.
- Bologna è arrivata a gara 4 senza fiato. Belinelli e Shengelia fuori dalla partita, con Polonara, Abass, Cordinier e Lundberg come eroi che non si sono mai arresi al talento di un incredibile Mirotic.
Conclusioni
La Virtus chiude la stagione senza neanche un trofeo oltre la Supercoppa, che come sappiamo conta il giusto, dopo una stagione piena di emozioni: un rollercoaster.
Luca Banchi l'ha provato sulla sua pelle, perché è passato da essere il miglior allenatore della storia ad uno che sbaglia qualsiasi rotazione.
La prossima stagione inizia oggi, il giorno dopo gara 4, e chissà se quest'estate non sarà proprio l'estate dei cambiamenti. Il mercato sarà al centro delle attenzioni con coach Banchi che scricchiola e una società che sembra aver ancora voglia di cambiare.
Mickey e Lundberg ormai ai saluti e la questione Shengelia che torna a chiedere il conto dopo l'anno scorso, quando il Pana, poi campione d'Europa, aveva bussato più di una volta sulla porta del georgiano.
Dobric e Lomazs invece sono i due grandi punti interrogativi di una stagione che non hanno quasi vissuto, per infortuni o scelte tecniche.
Parliamo di un'estate virtussina che assomiglia tanto ad un turning point, vedremo però in che direzione porterà.
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