Final Four 2023, analisi della finale: UConn-San Diego State
Gli Huskies cercano il 5° titolo titolo su altrettanti finali ma gli Aztecs sono una squadra in missione
Gli Huskies cercano il 5° titolo titolo su altrettanti finali ma gli Aztecs sono una squadra in missione
Dopo un marzo pieno di sorprese, le semifinali vedono trionfare le due squadre che avevamo indicato come favorite a sfidarsi nel National Championship game. San Diego State e UConn si sfideranno così nella finale dell’NRG Stadium che ci attende stanotte (ore 2:49 diretta su ESPN Player)
I due programmi non si incontravano al Torneo NCAA dal 2011, anno in cui nelle Regional semifinals, gli Huskies guidati dai 36 punti di un giovane Kemba Walker vinsero per 74 a 67 contro gli Aztecs di un certo Kawhi Leonard che terminò l'incontro con 12 punti. Quell'anno gli Huskies vinsero il terzo dei loro quattro titoli NCAA mentre San Diego State, che oggi si presenta per la prima volta all'appuntamento, ha in panchina Brian Dutcher che essendo stato vice-allenatore di Fisher a Michigan nel 1973, cercherà dopo la sconfitta di 40 anni fa contro Ucla di vincere il torneo per la prima volta. Entrambe le squadre arrivano all'appuntamento finale con l'ambizione di alzare il trofeo di uno degli eventi sportivi più seguiti in America. Vi basti pensare che oltreoceano esiste proprio una cultura dello sport collegiale che porta la March Madness e le Final Four ad essere talvolta più seguite delle stesse finali NBA.
FINAL FOUR 2023
Connecticut Huskies (#4) - San Diego State Aztecs (#5)
CONNECTICUT: UConn è probabilmente l'unica squadra tra le migliori (essendo stata #10 nel ranking nazionale) a non deludere le aspettative di inizio torneo. Nonostante non fosse tra le primissime favorite, non la si può definire un Underdog in quanto ha dovuto affrontare solo Gonzaga tra le squadre meglio quotate nel ranking rispetto a lei. Nonostante ciò non ha commesso errori vincendo con almeno 13 punti di divario tutte le partite che ha giocato nella March Madness.
Gli Huskies hanno, infatti, dimostrato un’ottima capacità di gestire i margini di vantaggio che una volta creati non vengono mai sprecati dai ragazzi di coach Dan Hurley. Nonostante ciò nella larga vittoria in semifinale contro Miami anche gli loro hanno dimostrato una vulnerabilità. Parlo dei 15 palloni persi che hanno alimentato i tentativi di rimonta poi falliti degli Hurricanes. Questa è l'unica sbavatura finora commessa in un percorso nettamente positivo che li porta ad essere indicati come i favoriti
SAN DIEGO STATE: Discorso leggermente diverso per San Diego State che essendo un programma neofita per questo palcoscenico parte come la squadra sfavorita. Nonostante ciò gli Aztecs non vanno sottovalutati in quanto sono la squadra che ha eliminato Alabama State che a inizio torneo era la favorita secondo il ranking alla vittoria finale. Il roster fisico e atletico costruito dagli Aztecs la rende la migliore difesa a livello nazionale anche se nella semifinale contro FAU per la prima volta la difesa perimetrale ha dato segnali di cedimento, in quanto gli uomini di Brian Butcher hanno subito 40 punti nella prima frazione per via dei troppi canestri da 3 concessi ad FAU. Le distrazioni del primo tempo hanno portato la squadra californiana a concludere il match a 71 punti subiti dopo essere riusciti a tenere gli avversari sotto quota 65 in tutte le altre partite della March Madness. Se disattenzioni simili si ripeteranno stanotte contro l'attacco degli Huskies che ha in rosa tiratori del livello di Hawkins, Karaban e Calcaterra rimontare non sarà così facile.
LA PARTITA
Come detto precedentemente anche UConn ha commesso delle sbavature regalando troppi palloni a Miami in semifinale ed essendo San Diego State una squadra a trazione difensiva potrebbe essere questo l'aspetto tattico su cui basare il piano partita anche perché a difesa schierata sia Sanogo che il suo sostituto Clingan offrono a UConn una solidità nel pitturato che è difficile da scalfire. In attacco il roster di coach Hurley sembra offrire molte più soluzioni rispetto agli avversari in quanto Williams e Sanogo sono capaci di prestazioni da più di 20 punti e i comprimari sono spesso in grado di segnare canestri pesanti nei momenti caldi il che porterà sicuramente San Diego a prendersi dei rischi per cercare di spezzare il ritmo della partita e dell'attacco avversario. Per quanto riguarda gli Aztecs si sono visti segnali di ripresa da Matt Bradley che sabato ha messo a segno 21 punti mentre le fiammate di giocatori come Butler e Trammel saranno vitali per l'attacco degli Aztecs che comunque non risulta così vario come quello degli avversari.
IL DUELLO
La chiave dell'incontro potrebbe dunque essere l'andamento dello scontro tra i due centri. Se Mensah riuscirà a contrastare il gioco offensivo di Sanogo, gli Aztecs potrebbero giocarsela,ma se il lungo della squadra avversaria riuscirà a sfornare una prestazione simile a quella della semifinale (21 punti,10 rimbalzi) allora sarà molto difficile sovvertire un pronostico. Hawkins e Karaban degli Huskies risultano realizzatori comunque più convincenti rispetto Bradley e Trammel, infine, Newton e Jackson Jr sono ottimi registi mentre Butler che è il miglior assistman tra i suoi non è un regista naturale.
X-FACTOR
Il jolly per San Diego potrebbe rivelarsi Ledee, il lungo capace di alimentare la rimonta contro Miami ma il talento della panchina di UConn è di alto livello. Non ci resta altro che goderci lo spettacolo e aspettare stanotte per scoprire se San Diego riuscirà a firmare l'ultimo upset o se Uconn dominerà come mostrato fino ad oggi.
💬 Commenti