Eurolega 2022/23, i 5 punti del Round #9
Giornata 9 di Eurolega, prima di doppio turno, tra sorprese, dichiarazioni importanti e un equilibrio generale.
Giornata 9 di Eurolega, prima di doppio turno, tra sorprese, dichiarazioni importanti e un equilibrio generale.
I 5 PUNTI DEL ROUND #9
Unicum Aequilibrium
Tutte le squadre di Eurolega, dopo 9 giornate, hanno almeno 3 vittorie nel proprio record. Le vittorie di giornata di Stella Rossa, tornata squadra con Dusko Ivanovic alla guida, del Bayern di Trinchieri, che non si è risparmiato fatiche battendo in casa l’Asvel e la sorprendente vittoria al supplementare del Panathinaikos contro la Virtus, regalano all’Eurolega 22/23 un quadro parziale mai visto fin qui. Si può trattare di un mero numero, ma mai da quando esiste il girone unico in Eurolega (stagione 2016/2017) dopo 9 giornate tutte le squadre si sono trovate con 3 vittorie a record. Vero che ci troviamo nel bel mezzo di un doppio turno e ancora molto si può decidere, ma controllando lo stesso dato anche dopo 10 giornate, la situazione si eguaglia solo nel caso della stagione 17/18, quando la vittoria dell’Efes in casa con l’Armani e la vittoria in trasferta della Stella Rossa in casa Real, ha ricreato questa situazione. Trattasi appunto di un numero, di un dato da registrare, ma questo può rientrare ancora di più tra gli argomenti di chi ha come tesi “L’Eurolega più competitiva di sempre”.
Sorprende oltre alle sopra citate, che si trovino con il record 3|6, quindi dentro il gruppone delle ultime, Alba Berlino e l’Olimpia Milano, dopo che entrambe le squadre erano a 3 vittorie e 1 sconfitta dopo 4 giornate. Che l’Eurolega e soprattutto i doppi turni non garantiscano certezze è dato certo, ma questo unicum aequilibrium, da stabilire ancora se verso l’alto o verso il basso rende ancora più incerti gli esiti delle partite.
FIBA-ECA: irrompe Itoudis
È forse uno dei temi più consumati negli ultimi anni di basket europeo, ma pur invecchiando rimane sempre attuale e di volta in volta con toni sempre più accesi. In tanti hanno speso parole in merito alla questione FIBA-ECA, ma questa volta a farlo è stato forse il coach più influente nel basket europeo su BasketNews. Lasciando stare il fatto che il suo Fenerbahçe sia primo in solitaria in Eurolega, coach Dimitris Itoudis è uno dei 4 coach, insieme a Scariolo, Ataman e Maksvytis, ad allenare sia un club, che una nazionale (nel suo caso la Grecia) quindi a doversi spostare nel giro di pochi giorni, durante le finestre, tra club e nazionale. Quindi è stato eletto in estate come Presidente del Board Eurolega degli Allenatori (EHCB) tanto che la settimana scorsa è stato chiamato a parlare per la questione Jasikevicius-Ataman. “Questa è una situazione instabile, non quello che vogliono i tifosi. Stiamo solo mascherando il problema in riferimento alle “concessioni” dei club alle nazionali, come nel suo caso di Calathes, Guduric e Mahmutoglu. Non si è dato una risposta su cosa si dovrebbe fare con le finestre FIBA, ma ha chiamato in causa tutti i soggetti possibili.
I giocatori Eurolega possono partecipare alle finestre, ma gli arbitri no, perché? Il problema è con i giocatori Eurolega, ma per l’NBA va bene, perché? Nazionali come la sua Grecia, con Giannis, la Serbia con Jokic e la Slovenia di Doncic risultano tutte penalizzate. Quindi domande di Itoudis che rendono ancora più evidente la situazione del basket europeo, pur non dandone una risposta. Lo “spero ci siederemo allo stesso tavolo” lascia sempre socchiusa la porta mai aperta di una risoluzione del conflitto FIBA-ECA.
Il big match d’apertura
Forzando un po’ la mano sul tema qui sopra, strano vedere che il big match di questo primo Round di doppio turno si sia giocato alle 19 e in apertura di giornata. Monaco-Fenerbahçe è infatti la sfida di vertice, tanto che prima della palla a due, le squadre condividevano il primo posto con l’Olympiacos, poi sconfitto a Tel Aviv. Sfida di vertice tra la squadra più bella da vedere in questo momento, per fluidità di gioco e variabilità degli interpreti e perché è sorprendente vedere un roster così tanto stravolto in estate, faccia così tanto bene e subito, come se i giocatori giochino insieme da una vita.
Chiaramente i 2 registi principali, entrambi citati nel punto sopra, Itoudis e Calathes, ne sono i principali artefici. Dall’altra parte la squadra più spettacolare, forse la più atletica, sicuramente la più ricca di talento individuale, quindi imprevedibile per soluzioni offensive e anche qui si parla di squadra diretta al meglio e verso il meglio da Obradovic e Mike James. Altra differenza tra le squadre, che ne hanno reso ancor più bella e interessante la partita, la frenesia e il talento del Monaco da una parte, contro ordine e lucidità del Fener, fattore che forse ha inciso di più nella vittoria finale dei turchi. Non entriamo nel dettaglio della gara, perché merita di essere vista.
Clasico más tranquilo
Altre due vittorie per le due top di Spagna, Real e Barça, in due gare in un certo senso particolari. Tutte e 4 le squadre di Spagna non si sposteranno dai loro confini in questo doppio turno. Infatti il Real vince a Valencia, in un derby che non viene mai messo in discussione, con i blancos sempre avanti e con Claver e Dubljevic come unici oppositori, vista l’assenza di Chris Jones. Per il Real ancora una volta Musa il migliore in campo. Il Barça invece batte il Partizan, anche in questo caso partita indirizzata dal primo tempo e trova una buona prova da parte di tutto il roster. Non è la prima volta che succede, ma vedere Obradovic contro Jasikevicius, maestro contro allievo, fa sempre un certo effetto. Intanto, in attesa che termini il doppio turno, la pressione, almeno in Eurolega, nei confronti di Jasikevicius appunto e Mateo sembra essere diminuita, polemiche con Ataman a parte, vista anche una classifica che sorride molto di più a entrambe le due (seconde a 6|3) e con anche un coinvolgimento dei singoli maggiore, soprattutto per Musa al Real, così come Laprovittola e Sanli per il Barça.
Baskonia-Zalgiris scontro tra sorprese
Pienamente dentro le prime 8 fin qui, nell’ultima partita del Round 8 si sono incrociate le due sorprese di questa primissima parte di stagione: il Baskonia di coach Penarroya e lo Zalgiris di Makvytis, citato prima in quanto coach della Lituania. Da entrambe per diversi motivi ci si aspettava molto meno. Per il Baskonia, premesse le stime per il coach della squadra basca, tanti soggetti nuovi dopo il mercato estivo, persi alcuni pezzi grossi, come lo stesso Fontecchio. Eppure per quanto visto sinora, la logica nella costruzione della squadra sta funzionando ed è ancora da vedere quanto il rientro alla base di Pierria Henry possa portare alla causa. Lo Zalgiris è stato invece dichiarato dai più come squadra da bassifondi o addirittura squadra cuscinetto.
Ebbene il coach della nazionale lituana sta facendo rendere al meglio una squadra poco quotata. Non è la prima volta che succede per la squadra di Kaunas, vedere Jasikevicius e Schiller, ma anche la spinta della Zalgirio Arena (4 vittorie su 4 in casa) si può dire abbia contribuito a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Andando alla partita invece, i primi 3 quarti sono degni di una sfida del genere, ma nel 4° quarto non basta uno stoico Ulanovas (fin qui leader designato al posto di Jankunas) perché il Baskonia trascinato da Costello scappa e chiude con un divario finale ampio (+20).
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