NBA in Europa, Silver conferma ma: "Non c'è ancora un piano"

La Lega monitor sempre con attenzione il Vecchio Continente per un possibile business futuro, ma non oggi

Scritto da FMB  | 

La Lega monitor sempre con attenzione il Vecchio Continente per un possibile business futuro, ma non oggi.

Che l'NBA sia veramente stuzzicata dall'investire in Europa con una sua Lega extra-americana (come fatto in Africa) è vero ma, ad oggi, non ci sono ancora bozze sul piano come spiegato dal Commissioner Adam Silver.

Parlando con i media dopo l'ultima riunione del board NBA, Silver ha praticamente ripetuto quello che aveva detto durante le Olimpiadi di Parigi, confermando l'interesse della Lega verso il Vecchio Continente: “C'è accordo sul fatto che il livello di interesse per il basket in Europa non è commisurato alle attività commerciali. Il livello di interesse qui (alza la mano sinistra), le attività commerciali qui (abbassa la mano destra) - aggiunge - Penso che per come la vediamo tutti noi, non si tratta solo di un'opportunità commerciale. Ci siamo già trovati in questa posizione nei nostri campionati, dove se non si riesce a dimostrare al mercato che si può gestire un business di successo, non è sostenibile. Credo che per far sì che la pallacanestro continui a crescere, abbiamo bisogno di qualcosa, che si tratti di una serie di tornei o di un campionato che sia sostenibile".

Sviluppo giocatori: la fuga dall'Europa

Tra il College che è sempre più internazionale (grazie anche ai contratti NIL) e nuove realtà come l'Overtime Elitè, molti giocatori europei lasciano l'Europa per gli Stati Uniti e su questo il Commissioner si è soffermato: “Ci sono anche altri fattori. Per esempio, in relazione a questa discussione, negli sport universitari statunitensi si sta verificando un movimento per cui, grazie al NIL e ai collettivi, alcuni dei migliori giocatori europei lasciano i loro sistemi di club per entrare nell'ecosistema universitario - aggiunge - Credo che sia una questione aperta se questo sia un bene o un male per il gioco, francamente. Penso che in passato, dal punto di vista dello sviluppo, alcuni dei nostri migliori giocatori siano stati giocatori europei di livello internazionale che sono passati attraverso un processo di sviluppo simile a quello delle accademie di club e sono arrivati nell'NBA molto maturi dal punto di vista del gioco”.

Conclude: "Al momento non c'è un piano specifico per l'Europa, se non che ci stiamo accordando per valutare l'opportunità. Credo che al momento stiamo cercando di capire come funziona guardando a tutte queste nuove piattaforme mediatiche. Ovviamente l'avvento dello streaming, non solo come piattaforma ma come destinazione per lo sport premium. Quanto interesse ci sarebbe nel fare qualcosa insieme? E anche come potremmo inserirci nel modo più amichevole possibile nell'ecosistema esistente di tornei regionali, campionati paneuropei e nazionali”.

L'ultima parte della citazione sembra riferirsi al vecchio piano che la NBA ha presentato sia alla FIBA che all'EuroLeague di un servizio di streaming che includa tutti i principali campionati di basket del mondo


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