Hard Drive Team 2018/19: Miami Heat
I Miami Heat si presentano ai blocchi di partenza di questa regular season con parecchi punti interrogativi. Arrivano da una stagione chiusa con 44-38 che li ha portati ai playoff, e l’eliminazione al primo turno è stata presa come una cocente delusione da tutto l’ambiente. Erik Spoelstra, alla sua undicesima stagione sulla panchina della squadra del sud della Florida, è in una situazione molto particolare. Ad oggi i Miami Heat si ritrovano, salvo qualche piccola eccezione marginale, lo stesso roster che ha finito la stagione scorsa ad Aprile.
Non è arrivato nessuno di un certo nome dal draft, non è stata fatta nessuna trade di un certo livello, ed anche dalla free agency non è arrivato nessuno. Diciamo che, da un punto di vista, potrebbe anche non essere una cosa così negativa. Pat Riley ed il G.M. Andy Elisburg hanno passato una off season ai limiti dell’anonimato. Certo c’è stata qualche rumors su ipotetiche trade o tentativi di firmare qualche free agent, ma alla fine non si è mosso niente.
Coach Spoelstra, quindi, ritroverà gli stessi giocatori, a meno che non succeda qualcosa in entrata dal Minnesota di cui si sta parlando tanto in questi ultimi giorni. Ma noi dobbiamo fare i conti con quello che troviamo oggi nel roster degli Heat. Spoelstra, peraltro, ha dimostrato negli anni di essere un signor head coach. In dieci stagioni nella NBA solo una volta ha chiuso con un record negativo, cosa non esattamente facile per nessuno, calcolando anche i terremoti, a livello di giocatori andati e venuti, che hanno attraversato le ultime stagioni.
Si riparte quindi dal solito noto alla sua ultima cavalcata nella lega, Dwayne Wade. Chiuderà una carriera meravigliosa, in ogni arena dovrà ricevere standing ovation per quello che ha dato. E credo che avrà ancora qualcosa da dare. Ci terrà particolarmente a finire in maniera positiva. Con lui una da cui ci si aspetta sempre tanto è Goran Dragic. Lo sloveno nella lega sembra aver trovato una sorta di rendimento routinario, per cui tutti sanno quello che farà, lui riesce a farlo anche bene, ma fa fatica a trovare qualcosa in più. Serve, appunto, quel qualcosa in più, specie in una stagione come questa. Dion Waiters è un altro giocatore di talento, che fa fatica ad esprimerlo sempre in campo perché impegnato a litigare soprattutto con se stesso. Dovrebbe solamente smetterla di sopravvalutarsi e giocare per quello che sa. Wayne Ellington ha giocato la sua miglior stagione nella lega. In lizza per il sesto uomo dell’anno, ha trovato molta continuità offensiva. Deve proseguire in questo modo, perché c’è sempre bisogno di una mano come la sua. Bam Adebayo è una pila di energia positiva sotto i tabelloni, ma riesce anche ad essere disciplinato in campo. Deve chiaramente lavorare sui movimenti vicino a canestro, per crearsi una pericolosità che non sia solo ad un cm. dal ferro. Josh Richardson è un altro giocatore che anno dopo anno aumenta il suo livello di gioco. Ragazzo che fa dell'emotività e dell'intensità sul campo il suo cavallo di battaglia, e non sembra aver voglia di fermarsi.
Justise Winslow è uno di quei giocatori che ha un fisico esplosivo, ma che dovrebbe cercare di crescere offensivamente, cosa che per ora sta facendo fatica a compiere. Dai due Johnson, James e Tyler, si sa cosa aspettarsi. Comunque il loro apporto non lo fanno mai mancare quando chiamati in causa, facendo sempre qualcosa di utile sul parquet. Anche Udonis Haslem ha annunciato che questa sarà la sua ultima stagione, anche se ormai sembra un ex giocatore da tempo. La sua è una mera presenza da leader nello spogliatoio, da grande vecchio che sa sempre cosa dire ai giovani compagni. Rodney McGruder si spera che possa risolvere i suoi problemi fisici. Il talento offensivo c’è, e potrebbe essere un upgrade importante per Miami. Derrick Jones Jr. riprova a fare il roster in una franchigia NBA. Purtroppo per lui se non riesce a crearsi anche qualcosa di tecnico, il suo fisico non basta, o comunque lo relega a ruoli marginali.
Due parole le spendiamo su Hassan Whiteside. Cercasi qualcuno nel pianeta Terra, o anche in sistemi stellari vicini, che possa inculcare materia grigia nella testa di questo giocatore che un fisico perfetto per giocare a basket. Nel caso telefonate a coach Spoelstra.
% Playoffs: 55%- La squadra comunque c’è, Spoelstra sa fare il suo lavoro, e tutti sembrano remare dalla stessa parte. Se poi arrivasse quello di cui si parla….
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