Partizan e Obradovic ad un passo dall'impresa: la stagione ed il futuro
I bianconeri sono stati la squadra rivelazione dell'annata e sono una rocambolesca (e polemica) serie contro il Real ha infranto il sogno
I bianconeri sono stati la squadra rivelazione dell'annata e sono una rocambolesca (e polemica) serie contro il Real ha infranto il sogno.
Nessuno avrebbe scommesso sul Partizan Belgrado ad inizio stagione come mina vagante e possibile contender per le Final Four 2023, Zelimir Obradovic ha sfornato l'ennesimo capolavoro della sua carriera e solo il Real Madrid ha infranto un sogno che il popolo bianconero meritava.
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Un successo che inizia dal salvagente Wild-Card
A ripensarci oggi fa sorridere, ma senza l'acquisto della Wildcard per giocare in Eurolega questa storia non sarebbe esistita. I bianconeri, infatti, l'anno scorso avevano fallito entrambi gli obiettivi stagionali uscendo prima malamente agli ottavi di Eurocup e poi perdendo la finale della Lega Adriatica contro la Stella Rossa (ricordiamo che la vincitrice della Lega delle squadre dell'ex Jugoslavia partecipa all'Eurolega).
Senza quell'esborso economico ci sarebbe stata un’altra stagione in Eurocup con una rosa decisamente meno competitiva a quella vista fino ad una settimana fa in Eurolega, ma così non è stato ed oltre a trattenere capitan Kevin Punter e Zach LeDay, i bianconeri hanno pescato dal mercato tre giocatori chiave per la loro stagione: Dante Exum, Lessort e James Nunnally oltre a riportare a casa anche Andjusic e investire su Papapetrou
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Una regular season in crescendo
Sicuramente se dopo le prime 13 giornate nelle quali il Partizan aveva collezionato solo 4 vittorie ci aveste detto che la squadra di Zeljko sarebbe andata ai playoff non vi avremmo creduto, ma il miglior coach d'Europa stava lavorando ad uno dei suoi più grandi capolavori. Riuscire nell'intento di far difendere la seconda peggiore difesa del torneo. L'obiettivo non era diventare la migliore difesa del torneo, ma riuscire a difendere abbastanza bene da non rendere inutile gli sforzi di un attacco che è tra i migliori 4 d'Europa. Attacco che è il punto di forza dei serbi che grazie alle doti realizzative di Punter e ai rimbalzi offensivi di Lessort ha registrato un 89.4 di Offensive rating (dato inferiore solo a Olympiacos, Real Madrid e Baskonia).
Dal Round 14 è cambiato l'impegno difensivo e con esso i risultati. Nella seconda fase della sua stagione il Partizan ha dominato le squadre avversarie vincendo 16 degli ultimi 21 incontri portandosi a casa risultati importanti quali il derby europeo di ritorno contro la Stella Rossa, le vittorie a Monaco ed in entrambe le trasferte ad Istanbul e la sfida del round 32 in cui Punter e compagni hanno dato 104 punti di paga al Real grazie ai quali hanno fatto capire a tutte le contendenti che il Partizan a questi playoff ci avrebbe partecipato. Con uno record di 20-14 i bianconeri si sono qualificati col sesto piazzamento da esordienti (riferendomi a questo gruppo visto che il Partizan mancava in Eurolega dal 2014) ai quarti di finale
La serie playoff più combattuta (in tutti i sensi)
Proprio quel Real contro cui il Partizan aveva dimostrato di potersela giocare poche settimane prima è diventato l'avversario di una serie playoff intensa e per nulla scontata. I primi due match, giocatisi a Madrid vedono prevalere i serbi capaci di chiudere la rimonta dal -7 con la tripla di Punter in gara 1 e di dominare gara 2 sfruttando l'assenza di Tavares per infortunio. Il più grande rimpianto della serie riguarda il finale di gara 2 nel quale Punter reagisce alla provocazione lanciata da Llull con un fallo antisportivo sul +15. Quella reazione costerà molto al Partizan che si vedrà privato della sua stella nelle due gare di Belgrado che vengono vinte da un Real che sfrutta la situazione per girare l'inerzia e pareggiare la serie.
Sicuramente un maggior sangue freddo da parte di Punter avrebbe evitato di riaprire una qualificazione già indirizzata, ma anche il giudice sportivo punendo maggiormente i serbi, ha aiutato il Real a cambiare il corso degli eventi . Fino a quella rissa, infatti, il Partizan aveva il controllo della serie ma quello di gara 2 non resterà l'unico rimpianto di un passaggio del turno assaporato a lungo. Nel secondo quarto di gara 5 il Partizan prende il largo grazie ad un rientrato Punter che bombarda il canestro degli avversari a suon di triple. Grazie alla sua super prestazione e al supporto di Nunnally e Leday gli ospiti raggiungono il +18 a metà terzo quarto. Il Real prova la carta disperata della zona che unita ad un apporto superlativo del Chacho e di Llull gira la partita a favore degli spagnoli.
La difesa del Partizan si disunisce e i serbi subiscono 59 punti nel secondo tempo dopo averne concessi 39 nel primo e si fanno recuperare. Quando vi dicevo qui sopra che l'Offensive Rating degli spagnoli era superiore a quello dei serbi mi riferivo proprio a questo. Il Real avendo una difesa in generale molto più solida rispetto ai serbi poteva permettersi di andare sotto col punteggio, mentre ciò che i serbi non si potevano permettere erano le distrazioni ad inizio del quarto decisivo che hanno portato ad un paio di penetrazioni troppo facili del Chacho. Giustizia sportiva o meno il Partizan era al completo in gara 5 contro un Real privo di Deck (infortunato), Yabusele (squalificato) e Poirier (malato).
Si, giocavano in trasferta, ma i serbi avevano già vinto lì in entrambe le sfide iniziali. Questa era la partita in cui per la prima volta nella storia dell'Eurolega il fattore campo DOVEVA cadere in gara 5 e se così non è stato purtroppo gli unici colpevoli sono gli stessi ragazzi che per tutta una stagione hanno sorpreso i tifosi europei con il loro incisivo talento offensivo. Tutto sommato è stata una stagione molto positiva, ma l'amaro in bocca per non aver fatto l'ultimo passetto è difficile da fare andar via. I serbi alla fine con meno risorse hanno opposto più resistenza rispetto a Fener e Maccabi e si ha la sensazione che in questa serie la squadra migliore non è stata quella che è passata.
Futuro incerto
Tra debiti con lo Stato e la concorrenza per una Wildcard della Virtus, perdere la Lega Adriatica (ABA) contro la Stella Rossa non è un’opzione. Sembra insensato che la stessa regola riguardante la proroga della licenza per la vincitrice dell'Eurocup in caso di raggiungimento dei playoff non valga anche per le Wildcard ma la salute finanziaria del Partizan è un tema delicato tanto quanto è stata superlativa la stagione in campo. Da un lato ci sono gli innegabili vantaggi che Eurolega ha dalla presenza del Partizan nella sua competizione: l'inimitabile atmosfera della Stark Arena (20k spettatori di media), la presenza di Obradovic in panchina e il derby di sono punti a favore anche a livello commerciale della conferma di entrambe le squadre serbe, ma basterà a convincere il Board visto che dal lato finanziario i conti non tornano né per i biancorossi né per i bianconeri? Sarà una situazione da monitorare anche per capire il destino europeo della Virtus Bologna.
In ogni caso la squadra di Obradovic deve puntare a finire la stagione con la vittoria in Lega Adriatica per consolidare la sua posizione in vista della prossima Eurolega alla quale se parteciperà, non lo farà più come cenerentola, ma come vera e propria candidata alle Final Four. D'altronde vi aspettereste di meno da una squadra guidata dall'allenatore più vincente della pallacanestro europea?
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