Hard Drive Team: Orlando Magic
Si va nel caldo sud oggi, viaggiamo verso Orlando per occuparci dei Magic, squadra giovane che dovrebbe iniziare però a crescere.
Avevo scritto il classico incipit che accompagna da due anni tutte le puntate di presentazione delle franchigie. Ma mi è venuto un dubbio, ed andandomi a rileggere quello di un anno fa sugli Orlando Magic ho scoperto che avevo praticamente riscritto la stessa cosa, parola più o meno. E proprio qui sta il problema.
In una stagione non è cambiato praticamente niente, quando, forse, nella scorsa stagione in tanti si aspettavano qualche passo in avanti in più. I vertici della franchigia hanno individuato un colpevole di questo, diciamo, mancato primo step, il coach, ed a Jacque Vaughn è stato dato il benservito.
E questa stagione sulla panchina della squadra della Florida si siederà Scott Skiles, coach di esperienza che si spera possa aiutare questa bella banda di ragazzotti ad iniziare a lottare per posizioni che contano. La buona notizia per l'ex coach dei Bucks è che il gruppo giovane è rimasto praticamente tutto. E dal draft ad abbassare l'età e ad aumentare le doti atletico/tecniche della squadra è arrivato con il #5 Mario Hezonja, uno che farà rimanere parecchi addetti ai lavori a bocca aperta. Non se ne è andato Tobias Harris, giovane si, ma già in grado di prendersi la leadership della squadra e che piaceva a parecchie franchigie.
Quest'anno questo gruppo ha poche scusanti, il talento c'è sia tecnico che atletico, e non ci si può accontentare di vincere 25 partite come nella scorsa stagione. E adesso via con l'analisi del roster.
BACKCOURT: Su tutti brilla la giovane stella di Victor Oladipo, alla sua terza stagione, atteso ad un ulteriore passo avanti che lo proietterebbe tra i top player di questa lega. Attaccante, rimbalzista, discreto passatore ed anche buon difensore, deve riuscire a diventare più concreto quando serve. La coppia di guardie titolari viene completata da Elfrid Payton, gran passatore, bell'atleta sui due lati del campo ma che deve migliorare, se non crearsi proprio, anche un tiro dalla distanza per diventare credibile a questo livello.
È rimasto Evan Fournier, ed il francese quanto a faccia tosta offensiva non è secondo a nessuno, uno che può viaggiare in doppia cifra di media uscendo dalla panchina. All'ennesima franchigia NBA troviamo C.J.Watson, buon cambio per la point guard ed uno che il suo onesto lavoro lo ha sempre fatto a questo livello. E chissà se e che tipo di spazio potrà trovare in questa giovane squadra Shabazz Napier, uno che ha nella sua testa il nemico n°1.
FRONTCOURT: Tobias Harris, appunto. Di lui abbiamo già scritto, ed anche per lui vale un po il discorso fatto per Oladipo. In SF con quel fisico e quelle mani deve poter fare ancora un passo in più che per i Magic sarebbe grasso che cola in grande quantità. Da chi quest'anno ci si aspetta davvero di più è Aaron Gordon, che lo scorso anno è stata una mezza delusione, vuoi forse anche per qualche problema fisico di troppo, ma che deve dimostrare di non essere un altro Derrick Williams, visto anche la comune provenienza. Nikola Vucevic è sempre li, punti, rimbalzi in grande quantità, un uomo da doppia doppia a serata, imparasse a difendere, ma forse è chiedere troppo. Se serve un veterano ecco Channing Frye, tiratore notevole anche da lunghissime distanze, uno che nel ruolo di PF è molto fatsidioso se in serata. Da draft dicevamo che è arrivato il croato Hezonja.
Non sono sicuro che sia al 100% pronto per giocare minuti importanti nella NBA, ma di sicuro è uno che non ha paura di niente e nessuno, ed ha talento fisico ed anche tecnico, migliorabile, da mettere in campo. Nel roster è arrivato Jason Smith, sette piedi bianco con una grande mano dalla media, che può sempre tornare utile in uscita dalla panchina, mentre sono rimasti Andrew Nicholson, altro atleta notevole che non capisco come faccia a fare così fatica in questa lega, e Dewayne Dedmon, difesa, falli da spendere e poco altro.
QUINTETTO BASE: Payton-Oladipo-Harris-Frye-Vucevic.
Qualcuno mi dica se questo starting five non è da prime otto nella Eastern Conference. E se poi Gordon trovasse il gioco che lo ha portato ad essere scelto con la #4 potrebbe anche essere messo in quintetto.
PCT. PLAYOFF: 50%- Se non dovessero andare alla post season sarebbe una mezza delusione, anche se in una squadra così giovane può succedere di tutto. Oladipo e Harris devono continuare a crescere, diventando anche trascinatori del resto del gruppo.
Arrivederci a domani con i Sacramento Kings
Hard-Drive Team 2015/16 Minnesota Timberwolves New York Knicks Philadelphia 76ers Los Angeles Lakers Orlando Magic
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