New Orleans, che ne sarà di noi?
Cercavo un titolo cupo per parlare della drammatica situazione sportiva di New Orleans poi nel mio iTunes è partita "Che ne sarà di noi?" di Gianluca Grignani colonna sonora dell'omonimo film diretto Giovanni Veronesi con Silvio Muccino e la sua zeppola protagonisti, e ci calza benissimo.
In questo momento non esiste piazza sportiva americana più depressa e nella fossa di New Orleans, oggi ma soprattutto in proiezione futura per i Saints e Pelicans non ci sono spiragli di sole ma anzi tempeste e fulmini, il tutto cominciato quella maledetta domenica sera dei Championship NFC al Superdome.
Non prendiamoci in giro, l'intera comunità di New Orleans vive per i Saints, sanguinano nero-oro, sono oltre la devozione e questa stagione sembrava a tutti gli effetti essere LA stagione per tornare a scrivere 10 anni dopo il loro nome sul Lombardi ma quando il destino (e l'incompetenza) ci si mettono di mezzo non puoi sfuggire; quella non chiamata contro i Rams non ha solo ucciso il sogno Super Bowl della squadra ma ha proprio UCCISO franchigia e città.
Portiamo indietro le lancette dell'orologio all'anno scorso, sempre Playoffs NFL, Divional, Vikings-Saints e il "Minnesota Miracle"...mettete insieme queste due sconfitte/sciagure in due partite che i Saints avevano in mano e la tragedia è servita. Mettetev nei loro panni, perdi l'anno prima su un Hail-Mary per una stupidaggine del tuo difensore na partita che se avessi vinto avresti lottato alla pari con Philadelphia, perdi l'anno dopo da favorito per una non-chiamata andando fuori di testa nell'overtime.
Coach Sean Payton oltre ad aver le sue colpe in quella sconfitta (chiamate senza senso nell'ultimo drive dei regolamentari) esser apparso visibilmente demoralizzato e adesso non si sa neanche se tornerà alla guida dei nero-oro dopo due batoste così forti a livello sportivo/emotivo...e le sirene di Dallas si fan sempre più forti.
Drew Brees era presente al Super Bowl 53 o meglio, il suo fantasma ha presenziato. Doveva essere l'anno dei Saints e così non è stato, l'anno prossimo i Rams torneranno più carichi, le altre si rinforzeranno e avranno più fame, la triste sensazione è che questa stagione sia stato il proverbiale ultimo treno.
E in tutto questo, in città, ci sono i Pelicans...già i Pelicans...i Pelicans?
Siamo onesti tra di noi e mettiamo il "Politically Correct" nel cassetto, New Orleans che franchigia sarebbe? I Pelicans sono sulla mappa NBA per un solo nome che corrisponde ad Anthony Davis. Stop. Hanno 6 anni di vita il tutto per via dello spostamento degli Hornets a New Orleans causa il tremendo uragano Katrina, gli Hornets malgrado lo spostamento a New Orleans hanno sempre avuto una solida Fan-Base, i Pelicans cos'hanno? Qualche bella vittoria ai Playoffs come l'Upset con tanto di Sweep agli scorsi Playoffs ai danni di Portland ma in città contano meno di 0 e adesso con Davis in partenza cosa succederà? Facile, una Cleveland 2.0 post-LeBron ma senza la storia dei Cavs perché anche essendo tornati a fare schifo hanno sempre un notevole seguito. Andando a spulciare i dati (fonte ESPN) degli spettatori a serata i Pelicans sono al 24° posto con 15 mila spettatori di media in un'arena da 17 mila posti, dietro ai Pelicans solo Pistons, Grizzlies, Timberwolves, Hawks, Suns e Nets. La citata Cleveland è al..7° posto! L'NBA per venire incontro alla città ha organizzato non uno ma ben 3 All Star Game dal 2008, inoltre colui che volle e comprò la franchigia Tom Benson (proprietario anche dei Saints) è venuto a mancare a marzo dell'anno scorso. Il GM Dell Demps non si sa cos'abbia in testa, ha vinto la battaglia per ripicca contro i Lakers alla Dead-Line convinto che a luglio strapperà una trade migliore andando incontro ad un grande rischio, oggi i Pelicans sono nella terrificante "Terra del Nulla" perché NON sono in lotta Playoffs ma non fanno così schifo da puntare ad una scelta Top 5 al Draft. Ah già, il tutto con Anthony Davis reintegrato ma per punizione castigato ogni notte e quindi impalpabile, l'NBA capito l'andazzo ha minacciato di multare la franchigia di ben $100k se il "Monociglio" dovesse essere panchinato di nuovo per l'intero 4° periodo. Riassumendo: città in depressione con la prima squadra e la teorica 2^ non è ne carne ne pesce. Vado al dunque al sodo: credo che sia il momento per Seattle di iniziare a fare pressione interrogando la Lega sul valore, sul peso, importanza di New Orleans perché "Rain City" è una delle piazze più leggendarie del palcoscenico NBA, è una città di culto negli Stati Uniti, i Seahawks anche dopo la caduta dell'hype di qualche anno fa sono sempre una squadra pericolosa e molto seguita, la città scalpita, il progetto per la nuova arena c'è, ogni volta che si disputa una partita in Pre-Season c'è una grande risposta del pubblico e tra i giocatori è una meta di gran lunga più gradita di New Orleans. Io spingo e spero che Seattle possa tornare in NBA ma occhio al sogno Las Vegas, l'hockey e e il football ci sono già e una franchigia NBA è il prossimo step per completare il pacchetto ma il succo non cambia, per me New Orleans è molto vicina al salutare l'NBA, voi che dite? [socialpoll id="2538173"]
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