NBA 2022/23: le Contenders

Golden State? Boston? Forse Phoenix? Chi sono le favorite per il prossimo Larry O'Brien Trophy?

Scritto da Valentino Aggio  | 

Golden State? Boston? Forse Phoenix? Chi sono le favorite per il prossimo Larry O'Brien Trophy?

Si avvicina sempre più velocemente mercoledì 19 Ottobre, data della prima palla a due della stagione NBA tra Boston Celtics e Philadelphia 76ers. Come ogni anno, Basketball-Evolution si approccia alla nuova stagione con una serie di articoli. Oggi parliamo delle franchigie che si presentano ai cancelletti di partenza della stagione  2022/23 con i favori del pronostico: le Contenders.

Golden State Warriors

Quello di delineare le favorite al titolo “a bocce ferme” è un compito quantomeno arduo, quindi lasciatemi questo piccolo aiuto. Partiamo con i campioni in carica, che non possono non essere menzionati in questa lista. I Golden State Warriors sono tornati a vincere l'anello dopo le due "stagioni Covid” caratterizzate da una marea di infortuni. Queste sono le ultime stagioni ad alto livello degli Splash-Brothers Stephen Curry e Klay Thompson: lo stesso discorso si può fare anche per Draymond Green, ora al centro delle critiche dopo la rissa causata in allenamento. Proprio il #23 sarà l'ago della bilancia della stagione di Golden State: arrivato ormai all'ultimo anno di contratto, Green non ha mai nascosto di volere un'estensione contrattuale al massimo salariale. Proprio per questo motivo la tranquillità di Green potrebbe condizionare la stagione dei Dubs. Al momento ci sono due scenari: Green gioca bene ed aiuta gli Warriors a vincere il titolo oppure Green fa esplodere completamente lo spogliatoio.  

Detto ciò, la squadra non ha subito grosse perdite quest'estate: Gary Payton II è andato a Portland, ma poco male. I soliti Andrew Wiggins, Jordan Poole, Jonathan Kumminga devono confermarsi e/o continuare il proprio percorso di crescita. Torna finalmente anche James Wiseman, seconda scelta al draft 2020 rimasto ai box tutta la scorsa stagione. Sarà interessante vedere anche l'apporto di Donte DiVincenzo, uomo importante della panchina dei Milwaukee Bucks campioni NBA nel 2021.

Boston Celtics

I Boston Celtics sono la seconda squadra con problemi di spogliatoio in questa lista. I bianco-verdi, reduci dalle NBA Finals 2022, sono stati protagonisti di un episodio riguardante il proprio Head Coach: Ime Udoka. L'allenatore di Boston, reduce da una prima stagione eccellente, ha avuto una relazione con un membro dello staff dei Celtics. Questo episodio ha portato attenzioni indesiderate nel Massachusetts, oltre a dover supportare il peso di essere i campioni della Eastern Conference. Passando al parquet (che è quello che ci interessa) il roster di Boston resta altamente competitivo. Alle redini c'è Jayson Tatum, seguito a ruota da Jaylen Brown. Il #7 bianco-verde è stato protagonista del mercato questa estate in un ipotetico scambio con i Brooklyn Nets per arrivare a Kevin Durant. Ovviamente lo scambio non è andato in porto e lo spogliatoio sembra averne risentito. A tenere insieme la squadra c'è Marcus Smart, leader carismatico che affiancherà il neo-arrivato Malcolm Brogdon. L'ex Pacers nelle tre stagioni in Indiana ha totalizzato una media di 19 punti e 6.3 assist. I due possono essere un ottima coppia: Brogdon è sicuramente più realizzatore rispetto a Smart, mentre il secondo rimane comunque un difensore accanito: Smart e Brogdon si completano per caratteristiche e scelte in campo. 

Phoenix Suns

È strano: quelle che dovrebbero essere le tre favorite al titolo hanno avuto un'estate marchiata da avvenimenti che potranno possibilmente spaccare lo spogliatoio. I Phoenix Suns non sono infatti riusciti a liberarsi di DeAndre Ayton, a lungo oggetto del desiderio dopo il mancato rinnovo della passata stagione. Il centro delle Bahamas, visto durante i primi incontri con i media, non sembrava affatto felice di essere rimasto in Arizona per un altro anno. Quindi quello dei Suns è il terzo spogliatoio in bilico per la prossima stagione. Per il resto, il roster è praticamente lo stesso rispetto alla scorsa stagione. Sarà fondamentale la gestione di Chris Paul: il playmaker è ormai alla fine della propria carriera, quindi dovrà giocare meno in stagione regolare per poi essere utilizzato maggiormente nei playoff ed aiutare la stella Devin Booker. Ancora da sviluppare ma in dirittura d'arrivo è l'uscita di Jae Crowder, che verrà scambiato in questi giorni. Nelle ultime ore sono uscite delle voci riguardo una trade con gli Utah Jazz in cambio del sesto uomo dell'anno Jordan Clarkson. 

Milwaukee Bucks

Solo l'infortunio di Khris Middleton ha impedito ai Milwaukee Bucks di potersi giocare la seconda finale NBA consecutiva. I campioni del 2021 sembravano aver pianificato a puntino la scorsa stagione regolare per arrivare al massimo della forma durante la postseason. Purtroppo l'infortunio al polso del secondo violino della squadra è stato di importanza vitale per la franchigia del Wisconsin. Giannis Antetokounmpo si è confermato come uno dei migliori (se non il migliore) giocatori di pallacanestro su questo pianeta con una costante evoluzione sia dal punto di vista fisico che tecnico. Jrue Holiday rimane il terzo giocatore per importanza di questi Bucks, mentre la dirigenza è riuscita a firmare sia Bobby Portis che Pat Connaughton: i due sono delle armi importantissime per la panchina, una delle migliori nella lega. Sempre per la panchina è arrivato Joe Ingles dagli Utah Jazz. L'esperto australiano a Salt Lake City è stato in grado di andare oltre i 10 punti di media per ben tre stagioni. Oltre che sul campo, Ingles sarà una presenza importante anche nello spogliatoio. 

Philadelphia 76ers

Joel Embiid permettendo, i Philadelphia 76ers sono una squadra che parte come sfidante dei Boston Celtics per il trono dell'Est. La compagine allenata da Doc Rivers ha avuto solo mezza stagione per integrare un giocatore talentuoso ma difficile come James Harden. Il “Barba” quest'estate ha rinnovato il proprio contratto rinunciando a qualche milione per aiutare la squadra: a noi starà decidere se lo ha fatto perché crede nel progetto o per risanare la propria immagine pubblica. Anche a Phila sono stati davvero pochi i cambi per la stagione in arrivo: la squadra è rodata più che bene e questo potrebbe finalmente essere l'anno buono. Come detto, tutto dipende dalla salute fisica di Embiid: il camerunese nella sua carriera si è infortunato spesso, purtroppo anche in momenti molto importanti. 

Los Angeles Clippers

Difficile dirlo ora, ma con un rientrante Kawhi Leonard i Los Angeles Clippers sono una di quelle squadre dalle quali ci si aspetta grandi cose. È vero, i Clippers non hanno nemmeno raggiunto i playoff lo scorso anno, ma #2 ha dimostrato che se in forma può rendere vincente ogni squadra nella quale gioca. Inoltre, Paul George ha dichiarato apertamente negli ultimi giorni che sarà proprio Leonard il numero uno indiscusso della squadra: una lite tra prime donne sembra quindi uno scenario impossibile. Il roster non è poi affatto male: Reggie Jackson è stato protagonista di un'ottima stagione, Ivica Zubac e Nicolas Batum sono degli esperti più che solidi. Rimane il punto di domanda su John Wall: dopo anni di calvario a causa degli infortuni, Wall ha giocato poco e male a Houston. Voleva andarsene ed ora è nella Città degli Angeli: starà a lui dimostrare di essere ancora un buon giocatore. 


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