La provocazione di David Blatt: "Avremo una franchigia NBA in Europa"
L'ex coach di Cavaliers e Maccabi rilancia la provocazione che da anni tiene banco tra NBA ed Europa.
L'ex coach di Cavaliers e Maccabi rilancia la provocazione che da anni tiene banco tra NBA ed Europa.
Malgrado il 4° oro consecutivo di Team USA alle Olimpiadi il dibattito sulla distanza tra NBA e basket europeo tiene sempre banco, lo stesso coach Gregg Popovich disse che il gap è sempre minore e recentemente coach David Blatt ha alzato il tiro.
L'ex allenatore dei Cleveland Cavaliers ha rilasciato un'intervista al portale greco BasketNews dove ha appunto parlato del rapporto NBA-Europa lanciando una forte provocazione o meglio, rimesso sul piatto un vecchio discorso:
Cinque anni fa, ho detto che in 10 anni ci sarebbero state almeno una, se non due, franchigie NBA in Europa. Ora, chiedo altri cinque anni, potrebbe passare un po' di tempo da qui ai prossimi dieci anni che lo vedremo.
Blatt poi prosegue analizzando il gap tra i due mondi rispetto ad anni fa: “Non c'è dubbio che il gioco sia cresciuto in tutto il mondo e che il divario sia in termini di livello di talento che in termini di qualità del gioco è molto, molto più piccolo rispetto a 20 anni fa. Penso che sia molto interessante che anche negli anni ottanta e novanta, e proprio all'inizio del 2000, ci fossero molti giocatori al di fuori degli Stati Uniti che avrebbero potuto giocare nella NBA - aggiunge - E se quei giocatori giocassero ora, sarebbero nella NBA. Proprio in quel momento, c'era uno stigma sui giocatori al di fuori degli Stati Uniti in termini di capacità di giocare nel gioco NBA che non esiste più. E questa è probabilmente la più grande indicazione di come è progredito il gioco”.
Infine sulle difficoltà degli allenatori del Vecchio Continente a trovare una panchina in NBA: “Voglio dire, la domanda più grande è chi darà loro una possibilità, per esempio, Zeljko Obradovic. Non credo, e non credo che lo volesse, o che lo voglia. Forse con coach Ataman è qualcosa di diverso. Gli permetto rispettosamente di dare la sua opinione, ma ovviamente possono farcela nella NBA. E lentamente, ma sicuramente, vedrai entrare in NBA altri allenatori europei".
CONSIDERAZIONE
Sono anni e anni che di discutere di una presenza NBA in Europa e rimarrà sempre qualcosa di utopico per tanti aspetti però se si decidesse di lavorare seriamente sull'esperimento un'ipotesi potrebbe essere Londra.
Eurolega brama, sogna e spera nel futuro di avere una piazza importante come la capitale dell'Inghilterra nella sua competizione, la pallacanestro non ha cittadinanza nel Regno Unito anche se i vari “NBA London Games” alla O2 Arena hanno sempre avuto un'ottima risposta malgrado match non stellati
Quindi l'NBA potrebbe sfruttare l'occasione creando una franchigia a Londra con giocatori veterani che in NBA non hanno più spazio ma possono ancora dire la loro. Un esempio su tutti Joe Johnson, non ha mercato nei Pro e si diverte in BIG3, stesso discorso per i suoi colleghi che emigravano i Cina per monetizzare. O, alzando ancor di più il livello di provocazione, i giovani prospetti che non scelgono il College ed optano per la G-League, un anno di formazione in Europa sicuramente più utile.
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