Harden-Philadelphia, siamo al braccio di ferro: la situazione
L'ex Nets e Rockets per ora non si muove malgrado le intenzioni e la meta desiderata siano chiare, i 76ers però non cedono
L'ex Nets e Rockets per ora non si muove malgrado le intenzioni e la meta desiderata siano chiare, i 76ers però non cedono.
Sembrava essere la settimana importante per la possibile trade che avrebbe visto James Harden approdare ai Los Angeles Clippers ed invece tutto è stato bloccato (o rimandato).
La notizia è arrivata nella tarda serata di ieri riportata da Adrian Wojnarowski (ESPN): i Philadelphia 76ers hanno interrotto le comunicazioni con i Clippers in merito al possibile scambio del “Barba” e, inoltre, pianificano di avere Harden al training-camp per iniziare insieme la stagione. I 76ers sono convinti di avere un roster da titolo con la presenza dell'ex Rockets che però è inamovibile sulla sua decisione di essere scambiato.
Sam Amick (The Athletic) ha riportato che il giocatore NON si presenterà al Training-Camp dando così vita ad un braccio di ferro con la franchigia dove, ormai, i rapporti con il presidente Daryl Morey sono logori. La base del malcontento di Harden sarebbe di natura economica: il giocatore inizialmente ha accettato la sua Player Option da $35,6 milioni per la stagione 2023-24 nella speranza di essere scambiato visto la mancanza di un'offerta contrattuale al massimo salariale.
Oltre al fattore contrattuale c'è anche quello tecnico, in questa Free-Agency i Sixers non hanno fatto mosse importanti aggiungendo Patrick Beverley e Mo Bamba oltre al rinnovo di Paul Reed. In più la squadra ha perso profondità lungo le ali, con Shake Milton, Georges Niang e Jalen McDaniels che sono andati altrove.
A Luglio Morey aveva detto che non era disponibile a trattare la cessione di Harden senza la giusta offerta aggiungero, però, che stava "tentando di onorare" la richiesta del giocatore.
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