Isaiah Austin e il sogno che si rianima
È il 26 giugno 2014, siamo al Barclays Center di Brooklyn per il Draft NBA 2014, è la notte in cui i Cleveland Cavalier misero il primo mattone per la loro rinascita scegliendo Andrew Wiggins (21 anni) alla #1, ma di quella notte ci si ricorda anche la commuovente scelta di Isaiah Austin (23 anni).
Il prodotto di Baylor verrà chiamato sul palco come ospite speciale dal Commissioner Adam Silver che lo introdurrà con "The NBA selects Isaiah Austin from Baylor University” nell'intervallo tra il 1° e 2° turno del Draft (vedi video), ospite d'onore, il sogno di Isaiah fu troncato solo 5 giorni prima della cerimonia al lungo fu diagnosticata al sindrome di Marfan (CLICCA QUI per leggere); troppo alta la posta in palio e così, a 5 giorni dal poter realizzare il suo sogno (i Mock-Draft lo davano intorno alla #60) dovette gettare la spugna.
https://www.youtube.com/watch?v=3RAmHBWVVQo
Oggi però la fiamma della speranza è tornata! Nella notte Austin, in un'intervista rilasciata alla trasmissione di Cassy Athena "Thru The Lens" (vedi video sotto), ha comunicato che dopo 2 anni di cure è stato dichiarato finalmente pronto per giocare comunicandolo anche tramite il suo account Instagram:
Sono davvero eccitato di comunicarvi che la notizia è vera, sono stato benedetto dalla grazia di Dio per aver ricevuto una seconda possibilità di inseguire il mio sogno di giocare a basket. Tutto succede per una ragione e sono pronto a condividere la mia avventura con milioni di persone in giro per il mondo.Una bellissima notizia che scalda i cuori degli appassionati, Austin a livello collegiale ha lasciato il segno con i suoi Bears con riconoscimenti di rilievo come il 3° miglior quintetto difensivo della stagione 2014, il vero dilemma però è chi deciderà di prendersi questa pesante responsabilità? È stato dichiarato abile a giocare ma chi avrà il coraggio di firmare un giocatore che è stato affetto dalla sindrome di Marfan dopo 2 anni di inattività e col forte rischio che il peggio sia dietro l'angolo? Una storia così meriterebbe un lieto fine, un contratto di 10 giorni e giusto quei 2/3 minuti in campo in una partita di Regular-Season, chissà... https://www.youtube.com/watch?v=EuoTVCcDe5g
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