Belinelli ed il ritiro: "Ho paura di smettere, vorrei non succedesse"
Il capitano della Virtus Bologna si è aperto nell'intervista realizzata a Vogue su passato e futuro.
Il capitano della Virtus Bologna si è aperto nell'intervista realizzata a Vogue su passato e futuro.
Marco Belinelli, MVP in carica del campionato, ha ricominciato da dove aveva lasciato realizzando 15 punti nel successo a Trapani alla prima giornata e domani sera guiderà la Virtus Bologna contro l'Efes nella prima di Eurolega 2024-25.
Anche se in campo non si nota per via delle su prestazioni, il Beli (38 anni) inizia anche a pensare al momento in cui dovrà appendere le scarpe al chiodo, nell'intervista rilasciata al magazine Vogue il capitano della Virtus ha parlato così di quel momento: "Mi mette malinconia (guardare una sua vecchia foto, ndr) , mi fa pensare che si avvicina il momento di ritirarsi. Mi fa pensare che non riesco più a saltare in alto come quel ragazzino magrissimo e sbarbato di provincia. Ma penso anche che quel cinno (equivalente bolognese di “pischello” o “guaglione”, ndr) non l’ho mai tradito. Già alle elementari dicevo di voler fare il giocatore di basket e ho sempre fatto le scelte giuste per riuscirci. Guardavo le videocassette delle partite insieme a mio fratello, ammiravo con lui quei fenomeni come Larry Bird e Michael Jordan. E ci sono finito in mezzo anch’io, a pestare quelle stesse tavole di parquet. Mi sono fatto un mazzo così ogni santo giorno della mia vita, ogni anno per trovarmi un posto dove giocare tra quei mostri là".
Sul biennio con Scariolo
"Il biennio con Scariolo (2021-23)? Le scelte vanno rispettate, ma stare fuori è fastidioso. Mi sfogavo a casa, ero sempre incazzato. Poi l’allenatore nuovo, Luca Banchi, mi ha dato fiducia e mi sono rimesso in gioco per far vedere ancora il talento e l’amore per questo sport che ho. Dietro c’è tanto lavoro, l’alimentazione giusta e la famiglia. Prima le sconfitte duravano giorni, molto più delle vittorie: passavo a volte anche mesi a rimuginarci, ossessionato, incapace di pensare ad altro. Ora è impossibile, pure volendo (le due figlie sono abbastanza impegnative, ndr)".
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