Hard Drive Team 2019/20: Phoenix Suns

Ennesimo anno zero, ennesima stagione di transizione ma verso dove? Troppe domande, in attesa di risposte confortanti, parliamo oggi dei Phoenix Suns. Ai Phoenix Suns siamo all’ennesimo anno zero. Si riparte con un nuovo allenatore, quindi un nuovo progetto, basato su giovani di talento e belle speranze, si spera, ed in cui i veterani, o i meno giovani, dovranno dare un importante apporto. Devin Booker - SunsIn Arizona iniziano ad essere stanchi di attendere stagioni vincenti. Si parte dal 19-63 della scorsa stagione, totalmente fallimentare, che ha portato l’ultimissimo posto nella Western, il siluramento a fine anno di coach Kokoskov e della sua idea, che prevedeva uno sloveno a caso nel roster, per ripartire dalle certezze, non tantissime, che ci sono. Qualcosa si è cercato di portare a caso durante la regular season 2018/19, alla voce trade, qualcos’altro è arrivato nella free agency, poi ci si è rivolti al draft, ma con meno possibilità rispetto a quelli precedenti. Di sicuro James Jones, il G.M. dei Suns, conosce la NBA, il gioco, e sa cosa serve per diventare vincenti. Ma se questo è vero, è altrettanto sensato pensare che se non si riuscirà a portare stelle di prima grandezza a Phoenix, difficilmente questo gruppo potrà diventare vincente in breve tempo ad ovest. E ricordiamo che i Suns non vedono i playoffs, dalla stagione 2009/10, praticamente una vita cestistica e forse anche di più. COACH: Anno nuovo, vita nuova, coach nuovo, il quarto diverso dal 2017. E si sa che quando si ha a che fare con una squadra in ricostruzione cambiare coaching staff così frequentemente non aiuta. E’ arrivato Monty Williams. Allenatore che conosce la pallacanestro, che ha chiare idee su come far giocare i suoi, adatto per far crescere un roster giovane. Ed un uomo che ha dovuto superare prove personali ed extra cetistiche che ne hanno rafforzato il carattere. Ritrova una panchina da head coach per la prima volta dalla stagione 2014/15. Ma è una di quelle persone apprezzate nell’ambiente da tutti a 360°, cosa sempre importante nella lega. CONFERMATI: Si parte da quelli che saranno il futuro, ed il presente di questa franchigia: Devin Booker e Deandre Ayton. Booker entra nella sua quinta stagione nella NBA, è andato sempre statisticamente in crescendo, e da lui ci si aspetta un ulteriore crescita, a livello soprattutto di leadership e di tenuta fisica. Deve diventare qualcosa di più di un realizzatore, e deve farlo adesso. Ayton ha giocato una stagione da rookie da doppia doppia fissa, ma è naufragato in un progetto tecnico non chiaro. Quest’anno avrà la possibilità di tirare fuori tutto quel talento cestistico che ha fatto (intra)vedere. Da lui ci si aspetta un notevole salto di qualità. Un altro giovane di talento rimasto è Kelly Oubre Jr., arrivato a Dicembre 2018. Trattenuto con un contrattone, dovrà dimostrare di valere quei soldi. Nulla da dire sulle capacità cestistiche del ragazzo, il suo peggior nemico è sotto la capigliatura. Se Williams riuscirà a placarne i bollenti spiriti, allora sarà tanto di guadagnato per tutti. Mikal Bridges ha giocato una stagioneda rookie anche sopra alle aspettative. Migliorare e crescere è sempre un passo importante che ci si aspetta da tutti i secondo anno nella lega. Minuti a disposizione, per uno con quelle qualità fisiche, ce ne saranno sempre. Tyler Johnson è arrivato anche lui a stagione in corso, ha avuto qualche problema fisico, ma aveva trovato una sua dimensione agli Heat che farebbe molto comodo anche in Arizona. Elie Okobo lotterà per un posto al sole, ma un futuro potrebbe averlo in questo nuovo corso Suns. NUOVI ARRIVI: Iniziamo da Ricky Rubio, non fosse altro che per lo splendido mondiale giocato. Rigenerato ai Jazz, arriva ai Suns con le stimmate del veterano ed anche fisicamente più performante rispetto al passato. La sua regia e la sua esperienza saranno molto importanti in questa squadra giovane. Anche Aron Baynes è un uomo che potrà tornare utile alla causa. Duro, cattivo anche a volte oltre al limite, uno che non accetta mai di andare sotto contro chiunque. Tutte cose importanti se si vuole crescere e giocare in questa lega. Frank Kaminsky dovrà dimostrarsi più continuo rispetto al suo recente passato. Sarà il primo cambio dei lunghi, anche se con caratteristiche diverse. E Cheick Diallo qui potrebbe trovare quei minuti che gli sono mancati a New Orleans. Atletismo incredibile, tencica da migliorare, ma come specialista della zona pitturata ha un suo perché. Dal draft con la #11 via Timberwolves è arrivato Cameron Johnson, ala da North Carolina. Tiratore notevole, buon fisico, bisogna vedere se saprà farsi trovare pronto, ma uno con quelle mani spazio di solito nella lega lo trova. Ty Jerome, scelto con la #24, è una point guard classica, che ha dalla sua una stazza fisica notevole per il ruolo. Jalen Lecque, altro rookie, è piaciuto per la determinazione la voglia di difendere nella summer league. Per entrambi spazio potrebbe essercene più di quanto sembri. Così come per Jevon Carter, guardia con discrete doti difensive che ha giocato più del previsto a Memphis, e che se saprà farsi trovare pronto potrebbe essere un’altra buona addizione dalla panchina. DUE PAROLE SU: Le spendiamo su Dario Saric. E’ passato dal quasi rookie of the year del 2017 al cambiare tre squadre in pochi mesi. Ai Suns deve riuscire a tornare quello visto alla prime due stagioni ai Sixers. Il talento per emergere in questa lega ce l’ha, deve solo trovare il posto ed il progetto giusto. PCT. PLAYOFFS: 25%- Poche, e non solo perché giocano nella terrificante Western Conference. Per loro sarebbe già importante sfondare il muro delle 30 W. Passo importante per crescere.

Arrivederci a domani con i Cleveland Cavaliers.


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